In un’altra serata incredibile, e non solo per quello che si è visto in campo (tra satelliti che saltano e invasioni di campo), la Germania guadagna una finale che sembrava più che scontata alla vigilia, ma che è risultata anche un premio troppo immeritato sul campo. I tedeschi non danno mai l’impressione di essere in partita, se non con folate dei loro campioni, mentre la Turchia risponde alla grande alle difficoltà, e va vicinissima al colpaccio.
La Germania propone a sorpresa Rolfes a centrocampo, viste le non buone condizioni fisiche di Frings, tenuto a riposo per la probabile finale. I turchi invece in piena emergenza (9 assenti tra infortunati e squalificati) non fanno esordire il portiere in attacco, ma arrangiano Boral ad ala sinistra, e Sabri in difesa, alle costole di Podolski.
La gara entra quasi subito nel vivo. Dopo i primissimi minuti della classica melina, la Turchia esce allo scoperto e sorprende la Germania, che credeva che dovesse essere tutto troppo facile. E’ Kazim il primo a rendersi pericoloso, scaldando le mani a Lehmann dopo solo un minuto. Dopo un minuto ancora, Altintop continua a mettere in pericolo la difesa tedesca, e dopo solo altri due minuti ancora Kazim tira a botta sicura e colpisce in pieno la traversa. Passano pochi minuti e Kazim colpisce la seconda traversa, ma stavolta la palla cade tra i piedi di Boral che la fa passare tra le gambe di Lehmann, e i turchi sono sorprendentemente in vantaggio. Il gol però fa svegliare i tedeschi, che dopo solo 4 minuti pareggiano: cross di Podolski, Schweinsteiger anticipa tutti e con un tocco morbido pareggia i conti. Il pareggio però anzichè gasare i ragazzi di Low li spegne nuovamente, e la Turchia riprende a spingere. I 20 minuti finali vedono Podolski divorarsi un gol già fatto da solo contro il portiere, e almeno 3 tiri dalla distanza neutralizzati, non senza difficoltà, da Lehmann. Il primo tempo si chiude in pareggio.
La ripresa si apre con un Busacca show, in cui l’arbitro svizzero sbaglia ogni decisione e riesce a far arrabbiare entrambe le squadre. Tornando al calcio giocato, è sempre la Turchia che domina la partita, ma stavolta i tedeschi sono molto più pericolosi. Tra i tanti problemi del satellite che ci fa vedere la partita a pezzetti, la regia si perde il secondo gol tedesco, con Klose, che approfitta di un’uscita a vuoto del portiere Rustu per insaccare di testa un cross di Lahm. I tedeschi vanno avanti con tiri dalla distanza, e i turchi prendono coraggio, spingono fino al limite, e arrivano anche a pareggiare, a 4 minuti dalla fine, con Senturk, che anticipa tutti, Lehmann compreso, e devia un cross di Sabri. Sembrava dovessimo avviarci ancora ai supplementari, ma la Germania riesce a spuntarla, ancora una volta grazie al suo uomo migliore, Philippe Lahm, che al novantesimo chiude un triangolo perfetto e si trova a tu per tu con Rustu, non sbaglia l’angolo e la Germania è ancora in vantaggio, ma stavolta fino al fischio finale.
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