Morti nel calcio evitabili con il defibrillatore in campo

di Redazione 1

La morte di Morosini ha sconvolto tutti, sia nel mondo del calcio che al di fuori, ma dopo il cordoglio cominciano a sorgere le domande. Si poteva evitare? E soprattutto, perché dopo Muamba o Bovolenta, è capitato ancora? Queste domande il Corriere della Sera le ha poste al dott. Giuliano Altamura, cardiologo dell’Ospedale Pertini di Roma, secondo cui la soluzione in molti casi potrebbe essere il defibrillatore in campo.

Come abbiamo visto dalle immagini, il tentativo di rianimare Morosini è avvenuto a mano, con il massaggio cardiaco. Non c’era infatti il defibrillatore. Cosa molto strana e forse fondamentale visto che nella tragedia sfiorata in Premier League è stata proprio questa macchina, immediatamente utilizzata su Muamba, a salvargli la vita.

FONDAMENTALE IL DEFIBRILLATORE – Secondo il primario romano, non solo il defibrillatore dev’essere presente in tutti gli stadi (è l’unico modo per salvare la vita dopo un arresto cardiaco), ma dev’essere usato entro 4, massimo 5 minuti dopo l’attacco, altrimenti le possibilità di salvare il calciatore precipitano. Secondo lui gli episodi così ravvicinati, seppur rari visto che accadono ad atleti giovani, fanno paura più per il clamore che per l’episodio in sé. Ogni anno sono decine di migliaia le persone che subiscono un attacco cardiaco, dunque secondo lui è un caso che questi eventi siano capitati a sportivi in tempi così ravvicinati. Il tempo breve ha poi agitato ancor di più le acque.

Ma gli atleti, specialmente in Italia, sono molto tutelati visto che sono ipercontrollati e spesso, anche a scopo precauzionale, pure per un minimo sospetto un calciatore può rimanere fuori dal campo. Poi le cause del decesso possono essere tante altre, dai ritardi nell’arrivo dell’ambulanza bloccata da un’auto dei vigili urbani ad eventuali farmaci non dopanti ma comunque potenzialmente pericolosi che i calciatori assumono, a volte a propria insaputa.

Per capire meglio cosa è accaduto a Morosini ci vorrà l’autopsia che avverrà oggi, ma intanto la Figc ha annunciato di voler inserire l’obbligatorietà della presenza del defibrillatore in campo in tutti gli stadi in cui si disputeranno d’ora in avanti partite di calcio. Anche se non servirà a riportare Morosini in vita, il suo sacrificio servirà forse a salvare tanti altri suoi colleghi in futuro.

Photo Credits | Getty Images

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