Lazio – Roma è già cominciata: Totti contro tutti

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In campo non ci sarà per squalifica, ma Francesco Totti non si perderebbe mai un derby, e per questo ha cominciato a disputarlo al di fuori del campo da gioco. Ovviamente davanti a sé ha trovato un terreno molto fertile. A lanciare la prima frecciatina è Paolo Di Canio, uno dei simboli della Lazio avendo vestito la maglia biancazzurra per tanti anni, il quale ha riaperto una vecchia ferita, quella del derby del 1989, affermando che sarebbe voluto arrivare fin sotto la curva dei tifosi della Roma per esultare del gol che poi decise la gara.

Provocazione colta al volo da Totti, il quale ricorda che Di Canio non può autoproclamarsi simbolo della Lazio avendo giocato con tante altre squadre. Ma uno come l’ex numero 9 laziale non poteva incassare in silenzio e parte all’attacco.

Floccari: rigore nel derby? Lo tira Hernanes

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Era il 18 aprile scorso e sotto il Cupolone andava in scena la stracittadina. La Roma era lanciata all’inseguimento dell’Inter, mentre la Lazio viveva una stagione di dolori e proprio in quei giorni vedeva da vicino la possibilità della discesa nella serie cadetta. Ma, come spesso accade nei derby, non è detto che squadra favorita riesca ad avere la meglio e capitava che alla fine del primo tempo la Lazio fosse in vantaggio.

A inizio ripresa, poi, gli uomini di Reja potevano contare sul calcio di rigore che poteva scrivere la parola fine sui sogni giallorossi. Sul dischetto si presentava Sergio Floccari, ma il suo tiro non ebbe fortuna e la Lazio – demoralizzata – finì per perdere quella gara.

Roma, Ranieri in bilico: 3 settimane di tempo per evitare l’esonero

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La situazione della Roma è peggio delle più nere aspettative. Dopo 11 partite (tra campionato e coppe) sono arrivate ben 6 sconfitte che al momento valgono un poco edificante quart’ultimo posto in campionato a +1 dalla zona retrocessione e l’ultimo posto nel gruppo-Champions.

Quanto di buono fatto lo scorso anno è stato già cancellato, e per questo la dirigenza giallorossa, con Rosella Sensi in testa, ha già inviato l’ultimatum a Ranieri: 3 settimane di tempo per risollevare la situazione o sarà esonero. In queste tre settimane i giallorossi affronteranno Parma, Lecce e poi il derby con la Lazio, oltre che il ritorno a Basilea. Se dovesse perdere anche una sola di queste quattro partite, Ranieri potrebbe essere esonerato, ma anche se non dovesse vincere le due di campionato potrebbe non arrivare nemmeno al derby.

Calcio tatoo: Francesco Totti

Francesco Totti è per tutti il giocatore simbolo della Roma calcio – qualcuno lo chiama l’ultimo re di Roma. E questo legame forte con la sua città ha deciso di tatuarselo anche sulla pelle.

All’indomani della vittoria nel campionato del 2000/2001, per celebrare il traguardo raggiunto, il campione romano si è fatto tatuare un gladiatore sulla spalla destra. Quest’opera lunga e laboriosa era opera di uno dei re romani dei tatuatori: Gabriele Donnini. E Francesco era accompagnato dall’amico Claudio Amendola. L’attore romano ha un tatuaggio simile, perché oltre al gladiatore ha pure il Colosseo – senza contare l’indiano, il delfino e la pin-up.

Chi comprerà la Roma calcio?

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In questi giorni si sta avviando il processo che porterà alla vendita dell’A.S. Roma. Secondo un articolo apparso ieri sul Financial Times sarebbero interessati a rilevare il club giallorosso 12 investitori, tutti stranieri.

Di nomi non se ne fanno, si parla solo di soggetti provenienti da Stati Uniti, Cina, Russia e India. L’unica cosa certa è che in questi giorni l’advisor – la banca d’affari Rothschild – sta inviando ai soggetti interessati alla vendita un accordo di riservatezza, che vincolerà i firmatari a non diffondere i dati contenuti nel memorandum informativo sulla situazione finanziaria della Roma calcio – già pronto da tempo.

Ranieri esalta Totti

Totti-Ranieri, un rapporto non proprio idilliaco in questo inizio stagione, con il capitano che più volte si è ritrovato a mugugnare per alcune scelte dell’allenatore. Ma non c’è medicina migliore

Adriano ha pensato al suicidio, ma a Roma rinascerà

Sapevamo tutti che Adriano all’Inter stava male, ma arrivare a pensare al suicidio è davvero troppo. Ad ammetterlo è stata mamma Rosilda, madre dell’Imperatore intervistata dalla Gazzetta dello Sport. Il problema è nato tutto con la morte di suo padre, che Adriano non ha mai superato. E’ andato in depressione, ha cominciato a non rendere a dovere e gli sono piovute addosso critiche in patria ed in Italia.

Un giorno, quando era ancora in Italia, mi chiamò e mi disse che non ce la faceva più, che voleva smetterla con il calcio. Mi confessò che stava pensando al suicidio. E io gli dissi di agire con il cuore, perché nulla è più importante della sua felicità. E se per ottenerla doveva rinunciare al calcio, nessun problema.

Roma-Inter e il mistero Adriano

Doveva essere il grande ex, ed il suo ingresso a 5 minuti dalla fine sul risultato di 0-0 poteva essere la classica “scena del delitto” in cui Adriano poteva mettere il suo sigillo su una partita fondamentale per il proseguio del campionato, in cui soprattutto avrebbe potuto far pentire i dirigenti nerazzurri di averlo lasciato partire.

Ma dopo il riscaldamento e la preparazione per entrare in campo, come nei migliori film gialli, accade il colpo di scena: Adriano resta in panchina ed al suo posto entra Julio Baptista. Il motivo? Una smorfia.

Roma, Riise torna in campo

Buone notizie per la Roma, in un periodo costellato da risultati deludenti, torti arbitrali e squalifiche pesanti. A far tornare il sorriso in casa giallorossa è il recupero completo di