Juventus: entro 2 settimane la verità su Aguero

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Ormai siamo agli ultimatum. A lanciarlo è il direttore sportivo dell’Atletico Madrid José Luis Perez Caminero che, stanco di non poter progettare la rosa del futuro perché ancora la situazione di Aguero rimane bloccata, ha deciso di porre un limite alle trattative. Due settimane ancora, poi se El Kun non sarà andato via, rimarrà all’Atletico.

Il messaggio, più che all’argentino che non vede l’ora di andar via, è rivolto alla Juventus, che nei giorni scorsi aveva ottenuto uno sconto di 5 milioni sulla clausola rescissoria. Questa mossa ha portato ad un innalzamento da 30 a 35 milioni dell’offerta bianconera, ma ancora non si è trovato il modo per trovare un compromesso per quei 5 milioni che separano domanda e offerta.

Juventus: Di Maria, Tasci e le nuove strategie per il mercato

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Non si sa se Marotta stia girando a vuoto o si tratti soltanto di voci di corridoio infondate, ma fatto sta che la Juventus, essendo l’unico club di A ad avere un bel gruzzoletto da spendere sul mercato, stia dando la caccia a decine di calciatori diversi, forse anche troppi.

Bisogna premettere che non ci sono a disposizione 120 milioni di euro per il mercato, ma il fondo messo a disposizione dalla famiglia Agnelli serve per lo più a coprire le perdite, tanto che allo stato attuale non ci dovrebbero essere più di una quarantina di milioni a disposizione di Marotta, escludendo eventuali cessioni.

Il nuovo nome dello stadio della Juventus

Sono alle ultime battute i lavori per terminare i lavori nello stadio Delle Alpi: sul campo da gioco manca solo la zollatura – che dovrebbe avvenire nel mese di luglio, ovviamente -, sono stati montati tutti i seggiolini del primo livello delle gradinate e si sta già operando sul secondo livello.

Quasi terminata anche la fase di arredamento degli spogliatoi, dell’area media e della Tribuna 100 – la tribuna vip. Si sta procedendo anche alla posa delle stelle con i nomi dei cinquanta campioni e dei tifosi che le hanno comprate.

Michel Platini compie 56 anni

Oggi compie gli anni Michel Platini. Per tutti è il presidente dell’UEFA – carica che ricopre dal 26 gennaio 2007 -, ma per gli juventini – almeno quelli che hanno almeno una quarantina di anni – è il calcio.

Per questo anche il sito della Juventus lo festeggia, con parole, foto e video. Per dire cosa ha fatto bastano le nude cifre: 104 reti in 224 partite, e la vittoria di due Scudetti, una Coppa Italia, una Coppa dei Campioni, una Supercoppa Europea, una Coppa Intercontinentale e una Coppa delle Coppe.

Video: dove si allena la Juventus

In attesa di tornare a primeggiare sui campi da calcio, la Juventus del presidente Andrea Agnelli sta dimostrando di aver compreso, più di altri club di Serie A, l’importanza dei

Calciopoli, Moggi: “Pronto alla guerra, vedranno”

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Una radiazione dal mondo del calcio non pare aver scalfito le convinzioni di Luciano Moggi che, dopo aver accolto la sentenza della giustizia sportiva (identico destino anche per Antonio Giraudo, dirigente e collega di Moggi alla Juventus, e Innocenzo Mazzini, ex Presidente della Figc) non ha esitato a replicare per dichiararsi pronto alla guerra. L’ex direttore generale dei bianconeri, intervenuto nella tarda serata di ieri al talk calcistico in onda su 7Gold – “Diretta Stadio” – ha mostrato unghie e denti e, attraverso uno sfogo che ne ha anticipato le intenzioni, ha fatto capire di non avere affatto gradito le decisioni annunciate. Parole perentorie:

“La sentenza ha disatteso completamente quello che ha detto l’Alta Corte del Coni. C’è qualcuno che pagherà e lo sanno benissimo. Vogliono la guerra? La guerra gliela facciamo. Vedremo questo gioco a cosa porta. Voglio uscire dal calcio quando lo dico io, non quando lo dicono gli altri ingiustamente”.

Tradotte, le frasi di Moggi lasciano presagire il ricorso a tutti i gradi di appello garantiti dalla giustizia e danno una interpretazione soggettiva – punti di vista – di quanto accaduto:

Calciopoli: radiati Moggi, Giraudo e Mazzini

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Negli ultimi mesi Luciano Moggi ha cercato di dimostrare – trascrizioni delle intercettazioni telefoniche alla mano – che nella vicenda Calciopoli non era implicata solo la Juventus e che lui era stato solo il capro espiatorio di un sistema bacato.

Ma il darsi tanto da fare evidentemente non è servito, se è vero che oggi è arrivata la decisione della Corte della Commissione Disciplinare della Federcalcio, che si è abbattuta come un macigno sulla testa dell’ex dirigente bianconero: radiazione, impossibilità di ricoprire qualunque ruolo all’interno della Figc. La stessa sorte è toccata ad Antonio Giraudo, altro ex dirigente della Juventus, e ad Innocenzo Mazzini, ex Presidente della Figc.

Si complica lo scambio Diarra-Melo

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L’unica cosa chiara, per ora, nel centrocampo della Juventus è che Antonio Conte preferisce le doti difensive del mediano francese del Real Madrid e della nazionale Lassana Diarra alle doti geometriche dello svizzero Gökhan Inler.

Fino a ieri, a Torino, si pensava che il modo più facile per assicurarsi le prestazioni del giocatore fosse quello di scambiarlo con Felipe Melo. Diciamolo pure, gran parte dei tifosi – come della dirigenza – si è stancata di lui. E non vede l’ora di liberarsene.