Catania, si dimette Lo Monaco

di Redazione 1

Era nell’aria ormai da settimane, ma questa mattina è arrivata la conferma: Pietro Lo Monaco ha annunciato le sue dimissioni da amministratore delegato del Catania con effetto a partire dal prossimo 30 giugno. La notizia è stata data in conferenza stampa dallo stesso Lo Monaco che ha cercato di spiegare anche le ragioni del divorzio, senza dimenticare tuttavia gli otto anni passati all’ombra dell’Etna.

IL “FENOMENO” PULVIRENTI – Non sono certo soltanto parole al miele quelle pronunciate nei confronti del presidente Pulvirenti, a testimonianza di come i rapporti siano ormai incrinati da tempo.

Non parlo da tre mesi, ma ho voluto porre fine ad una serie di chiacchiere che erano diventate insopportabili. Mi sono virtualmente dimesso da tre mesi per un motivo che mai dirò, ma visto che c’è da concludere la stagione e lanciare la prossima, per il bene del Catania ho deciso di andare avanti. Nel frattempo, però, assisto a uno show del presidente: dice che mi ha preso lui al Catania, dice di avere le idee chiare e poi parla con me senza sapere da dove cominciare. Ma è un fenomeno, fa soldi col Catania senza fare nulla. Oggi la società ha un valore patrimoniale di 350 milioni di euro. Solo il centro sportivo di Torre del Grifo vale 150 milioni. Nelle sue mani il Catania farà davvero bene, me ne vado sapendo che sarà gestito da una persona a cui voglio bene.

FUTURO – E adesso parte la caccia a Lo Monaco, si può dire. Nelle scorse settimane si è parlato di tante destinazioni, da quelle ambiziose di Fiorentina e Palermo, diretti rivali del Catania, a quella prestigiosa dell’Inter, magari al posto di un deludente Branca. Lui però afferma di non avere ancora nulla in mano, se non un gruppo di giocatori pronto per la prossima squadra.

Ho rifiutato un sacco di offerte prestigiose pur di rimanere qui. A fine stagione lascerò ma non ho sentito ancora nessuna società. Per la prossima stagione ho già bloccato diversi giocatori che la mia nuova società si ritroverà per il campionato.

Photo credits | Getty Images

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