Calciomercato Milan, si segue Fabregas ma il vero obiettivo è Inler

Il Milan segue Cesc Fabregas. Con questa notizia si sono svegliati questa mattina i tifosi del Diavolo. Una notizia eccezionale vista la qualità del calciatore che diventerebbe il perno di una squadra giovane e di buone prospettive. Peccato che oltre all’interessamento non è che ci sia tanto di più. È vero che lo spagnolo non si è mai messo in luce in quel di Barcellona, e che abbia terminato la stagione sotto i fischi del suo stesso pubblico per la prestazione opaca contro il Bayern Monaco. Ma è vero pure che sarà difficilissimo vederlo con la maglia del Milan.

Fabregas di certo non è un calciatore al tramonto, avendo 26 anni, ed anche ammesso che il Barcellona se ne voglia liberare (cosa molto difficile visto che, se proprio deve partire qualcuno, partirebbe Xavi che di anni ne ha 33) non chiederebbe tanto meno dei 40 milioni versati all’Arsenal. Inoltre si racconta (voce non confermata) che i Gunners si siano assicurati una clausola, al momento della cessione del loro gioiello, per un diritto di prelazione nel momento in cui il Barça decidesse di rivenderlo, e siamo sicuri che lui sarebbe contentissimo di tornare in una città in cui è un idolo.

 IL VERO OBIETTIVO – Sappiamo benissimo che il Milan non spenderebbe mai 30 milioni, e forse anche di più, per un calciatore. Più probabile invece che il centrocampo venga rinforzato con qualche colpo low cost. L’obiettivo numero 1 è Inler, il cui costo del cartellino è di 15 milioni circa, ma che potrebbe essere ridotto inserendo Nocerino che tornerebbe volentieri nella sua Napoli. L’alternativa principale è Florenzi per cui è stato proposto alla Roma uno scambio sempre con Nocerino, con conguaglio in favore dei giallorossi di 5 milioni. E se proprio si volessero spendere un po’ di milioni, Galliani prenderebbe Strootman che è un giovane di belle speranze che ancora, nonostante il talento indiscutibile, non costa una follia. Fabregas può attendere, tra 5-6 anni potrebbe diventare un giocatore del Milan. Parlarne ora è prematuro.

Photo Credits | Getty Images

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