Serie A 2010/2011: Cagliari

di Redazione Commenta

L’impresa del Cagliari sarà tra le più ardue della A, dato che non è una squadra che si accontenta della salvezza, ma dovrà tentare di stupire senza colui che per due anni l’ha guidata con ottimi risultati, Massimiliano Allegri. Senza uno dei migliori allenatori del panorama calcistico italiano, fare bene con una squadra senza grossi nomi diventa molto complicato, specie se in panchina siede uno come Pierpaolo Bisoli che la A l’ha conosciuta solo da calciatore.

E’ vero che lo scorso anno con il Cesena è riuscito nell’impresa di portare il club in A dopo 19 anni, ma il massimo campionato è tutta un’altra cosa. Per sua fortuna Bisoli lo potrà fare con una squadra al completo dato che, prestiti a parte, non è partito nessuno rispetto allo scorso anno, anche se riuscire a trattenere Marchetti fino a fine agosto sarà davvero dura.

Da contraltare alle mancate partenze fanno però i mancati arrivi, dato che tra i 5 giocatori in entrata non ci sono calciatori di spicco. Resta da vedere come si comporterà Nainggolan, centrocampista belga di cui si dice un gran bene, ma che bisognerà testare alla prova della serie A; per il resto sono arrivati il difensore della Juve Ariaudo e quello del Cesena, probabilmente voluto proprio da Bisoli, Dario Biasi. Arriva anche Alex Pinardi che torna in A dalla retrocessione del Modena, mentre passa a titolo definitivo ai sardi l’interessante centrocampista Lazzari, anche se su di lui ci sono molti club che vorrebbero portarlo via.

Visto che la squadra, rispetto allo scorso anno, non è cambiata granché, è presumibile che continui a giocare con il 4-4-2 di Allegri, e se non ci dovessero essere nuovi movimenti di mercato, la formazione titolare dovrebbe essere Marchetti; Pisano, Astori, Canini, Agostini; Biondini, Lazzari, Cossu, Conti; Matri, Jeda.

Fino alla fine di agosto comunque qualcosa potrebbe cambiare, specie in difesa dove i due centrali sono seguiti dai club più prestigiosi del campionato, e che in caso di offerta sarà difficile trattenere. In ogni caso questa squadra è costruita per ottenere una salvezza tranquilla, e magari puntare anche ad una sorprendente qualificazione europea. In questo senso la concorrenza è tanta, ma il fatto di avere una struttura solida che rimane sempre la stessa da anni, e calciatori che la A la conoscono molto bene, fa sì che l’unica variabile della stagione del Cagliari sia l’allenatore. Solo la gestione-Bisoli potrà decidere tra Europa o semplice salvezza. Molto probabilmente i sardi finiranno come ogni anno a salvarsi con almeno un mese d’anticipo, ma troppo lontani da quell’Europa League che sarà difficile strappare a squadre con calciatori di livello internazionale.

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