Moggi: “Crollato il castello accusatorio del processo Gea”

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Foto AP/LaPresse

Qualche giorno fa è arrivata la sentenza della Corte d’Appello di Roma sul processo alla Gea, che in breve conferma il quadro accusatorio delineato nel processo di primo grado, con Alessandro e Luciano Moggi condannati per violenza privata e pena ridotta.

Qualche giorno dopo la sentenza, Luciano Moggi è ritornato sul tema durante la trasmissione condotta da Pippo Franco dal titolo Ieri, Moggi e domani. Dall’alto della sua tribuna mediatica l’ex-direttore generale della Juventus ha ricordato che:

Il castello accusatorio dei PM di Roma è crollato del tutto. La sentenza di appello ha confermato che non è mai esistita nessuna associazione a delinquere che manovrava illegalmente il mercato.


Fin qui è difficile non essere d’accordo con l’ex-padrone del calcio italiano. La condanna c’è, ma non è quella che si attendeva la pubblica accusa. Del resto già nel 2006, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato aveva detto che la Gea aveva il primo posto tra i procuratori, ma non una posizione dominante, con il suo 17,9% del mercato.

Più criticabile le altre dichiarazioni sull’argomento. Moggi ha comunque subito una condanna, ma come sempre accade in Italia si professa innocente:

Sono stato condannato invece solo per aver fatto bene il mio lavoro ed aver difeso gli interessi della Juventus. Quando Blasi tornò alla Juve dopo il prestito al Parma ed una lunga squalifica per doping mi chiamò uno che si qualificò come suo procuratore, quando invece nei documenti della Juventus risultava Zavaglia come procuratore del calciatore. Gli risposi “adesso ho da fare”. Poi andai dal calciatore e gli dissi “tu vieni da una lunga sosta ma se mi dimostri il tuo valore a fine anno ti darò l’aumento che meriti, in base alle disponibilità della Società. Ed infatti a fine anno Blasi ebbe il suo prolungamento con un vistoso ritocco dell’ingaggio.

Vero è invece che spesso Luciano Moggi è considerato un criminale a prescindere, mentre altri possono permettersi un comportamento peggiore. Come rileva lo stesso ex-dirigente della Juve:

Se questa è violenza privata, allora a Cellino cosa dovrebbero fare per come si è comportato con Marchetti? Solo la Gazzetta dello Sport, come al solito, ha fatto un titolone accusatorio contro di noi per la sentenza di Roma, ma voglio ricordare loro che esistono tre gradi di giudizio…

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