Bologna: Di Vaio indagato per truffa e falso ideologico

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Foto: AP/LaPresse

Ve la ricordate quella vecchia storia di pass per disabili che aveva coinvolto anche otto giocatori del Bologna? Cominciano a scoprirsi i primi altarini, e a pagare per tutti potrebbe essere il capitano Marco Di Vaio. La vicenda sembrava doversi risolvere con un nulla di fatto per i calciatori felsinei in quanto non sembravano dover rientrare nel gruppo dei “disonesti” su cui la procura sta indagando da tempo, dato che i loro pass erano stati dati, legalmente anche se un po’ troppo generosamente, da un’impiegata disabile della società che i calciatori a volte accompagnavano per commissioni in città.

Sembrava doversi archiviare tutto, ma è spuntata fuori una novità. Gli inquirenti hanno infatti scoperto che in passato Di Vaio si era fatto togliere ben 45 multe perché dichiarava di averle prese mentre accompagnava la disabile in giro per la città. La dichiarazione fu firmata dal calciatore e dalla donna stessa, e per questo la polizia municipale accordò l’annullamento delle sanzioni.

Dando un’occhiata alle dichiarazioni dell’indagine però, si scopre che Di Vaio ha dichiarato di non aver mai accompagnato da nessuna parte la signora disabile. E se lei non è mai salita sulla sua Porsche, evidentemente non era presente nemmeno quando il giocatore si è beccato le 45 multe, e per questo oggi è stato raggiunto da un avviso di garanzia che attesta l’avvio delle indagini per falso ideologico e truffa continuata ai danni del Comune di Bologna. Per sua fortuna rischia soltanto una pesante multa, e di certo i soldi per pagarla non gli mancano.

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