Arbitraggi 33^ giornata: negati due rigori al Milan e ancora tanta confusione sui cartellini

Se gli arbitri sbagliano sempre meno sulle valutazioni che contano (fuorigioco, rigori, ecc.), non si riesce a stabilire una volta per tutte quando un giocatore va espulso e quando va solo ammonito, o nessuno dei due provvedimenti. Ed invece il calcio italiano sembra diventato sempre più “inglese”, dato che gli arbitri lasciano correre molto di più (lampante in Milan-Catania quando il signor Orsato decide di non fischiare praticamente mai), e quando, nonostante falli gravi o gravissimi (come le due gomitate di Chiellini e Camoranesi, o i diversi falli da una parte e dall’altra in Fiorentina-Inter), gli arbitri hanno deciso di non tirare mai fuori i cartellini.

L’unico risultato falsato di giornata è proprio quello che riguarda il Milan, visto che mancano due rigori piuttosto netti ai rossoneri. Il più lampante è quello del primo tempo, quando Alvarez si disinteressa del pallone e stende volontariamente Ronaldinho. Pochi minuti prima, per un entrata identica, Gervasoni aveva concesso il rigore al Palermo, ma Orsato decide di lasciar correre. Nella ripresa c’è anche un fallo su Borriello che viene trattenuto. A velocità normale sembra veniale, ma la trattenuta c’è, e l’attaccante viene anche toccato al piede al momento di calciare, e dunque il rigore c’è tutto.

Qualche dubbio sul gol del pari della Lazio, con Floccari in sospetto fuorigioco, ma era molto difficile da valutare. Tutto ok nelle altre partite.

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