Napoli, la rivoluzione di De Laurentiis per riformare il calcio

di Redazione Commenta

Quattro semplici punti e l’Italia potrebbe ritornare al livello dei campionati inglese, spagnolo e tedesco. Li propone De Laurentiis annunciando quattro mosse, due delle quali mutuate dagli altri tornei, che servirebbero alla Serie A per tornare un campionato serio. La prima, e probabilmente più difficile, è ridurre il numero di club in A a 16. Attualmente sono 20, abbiamo visto in passato che una A a 18 squadre era forse la soluzione migliore. Sedici club forse sono troppo pochi, anche perché in Europa non ci sono altri campionati che ne hanno così pochi.

La seconda proposta è presa dai tre campionati europei principali: basta acquistare giovani stranieri, facciamo crescere quelli italiani. Abbiamo visto infatti che molti dei nostri talenti (Verratti, Santon, e prima ancora Giuseppe Rossi) sono costretti ad emigrare per poter trovare un club che li faccia giocare, oppure altri sono costretti a restare per anni in Serie B. Di contro però si continuano ad acquistare brasiliani, argentini e gente da tutto il mondo. La richiesta di De Laurentiis è così tornare al passato, quando il numero dei giocatori stranieri, anche comunitari, era limitato.

MODELLO SPAGNOLO – Ma ancora, una svolta che si tenta di effettuare da anni è introdurre la squadra Primavera dei grandi club perlomeno in Lega Pro. In passato c’era addirittura chi aveva proposto di far giocare la Primavera in Serie B. Finora questa proposta è stata osteggiata, ma potrebbe essere fattibile, specialmente perché basta vedere club come il Real Madrid ed il Barcellona che hanno la squadra B ed infatti hanno anche i migliori giovani del mondo che poi vanno a formare la prima squadra.

Infine l’ultima proposta di De Laurentiis è di far diventare gli stadi come dei teatri, eliminando le curve ed avviando una specie di riforma educativa per il pubblico. In Germania ed in Inghilterra, ad esempio, quando si entra in uno stadio si ha la sensazione di entrare in un teatro. In Italia invece comandano gli esaltati, quelli che distruggono tutto, come lo stesso presidente del Napoli ha rivelato, dicendo che quando si parlava di fare un nuovo stadio, i tifosi stessi gli hanno detto di fare i gradoni più alti per sedersi perché tanto i sediolini li avrebbero spaccati. E che dire dei bagni, con i water che devono essere per forza in metallo perché altrimenti vengono divelti? La rivoluzione del calcio italiano deve prima partire da qui, e poi magari rivedere alcune regole.

Photo Credits | Getty Images

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