Dieta e calcio: Tottenham, Chelsea e Vasco a tavola

di Redazione Commenta

Ogni sportivo che si rispetti deve seguire delle precise regole alimentari: lo insegnano i nutrizionisti sin dalle giovanili, invitando i ragazzi a non eccedere nell’uso di determinati alimenti e a preferirne degli altri. Recentemente in Inghilterra è uscito addirittura un opuscolo contenente 13 ricette consigliate da altrettanti calciatori, dall’orata di Steven Gerrard fino alla pasta alla siciliana di Cannavaro.

Una dieta fatta di alimenti sani, che però non tutti possono permettersi il lusso di seguire alla lettera (e non per una questione economica). Pensate ad esempio ai giocatori del Tottenham costretti da Juande Ramos a seguire un rigido regime alimentare, tanto che lo scorso inverno la squadra aveva perso qualcosa come 50 chili.

Ma ora la storia va avanti da troppo tempo ed in casa Spurs qualcuno comincia a manifestare una certa insofferenza e le lamentele arrivano fino alle pagine dei giornali. A lamentarsi è un calciatore della rosa di Ramos (rimasto anonimo per paura di ritorsioni “alimentari”) che denuncia la situazione dalle pagine del Sun.

Quando giochiamo, siamo affamati  e questo non va bene. Mangiamo tanto dopo le gare, ma noi vorremmo qualcosa anche prima.

E a giudicare da come sta andando il Tottenham in Premier, non si può certo dire che il calciatore abbia torto. Del resto, giocare senza aver prima azzannato qualcosa può condizionare il rendimento in campo (vedi Sissoko nel periodo del Ramadan). Gli Spurs non ne possono più di razioni misurate di carboidrati e proteine o di quegli strani intrugli che somigliano tanto alle pappette dei neonati. Dategli un piatto di pasta e una bistecca prima che azzannino l’allenatore ed il nutrizionista!

Forse per risolvere il problema-ciccia Ramos avrebbe dovuto adottare lo stesso sistema dell’allenatore del vasco da Gama, Renato Portaluppi, ex romanista mai rimpianto: una multa di 300 real (111 euro) per ogni chilo di troppo! E davanti alla prospettiva di perdere denaro, vedete come scendono i chili in eccesso…

Non ha di questi problemi il Chelsea e non perché i Blues siano tutti delle silouette, ma perché Scolari ha dato ai suoi la possibilità di regolarsi come meglio credono in fatto di dieta. Riusciranno a comportarsi da professionisti, resistendo alle tentazioni della tavola?

Sta di fatto, comunque, che anche a tavola ci sono modi diversi di intendere il calcio. Bisognerebbe solo limitare gli eccessi, in un senso o nell’altro. Capito Ramos?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>