Serie A 29a giornata: Milan – Bari 1-1

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Foto: AP/LaPresse

Anticipo della ventinovesima giornata di serie A.
Stadio Meazza di San Siro, Milano:
Milan-Bari 1-1
Reti: 39′ pt Rudolf (B), 37′ st Cassano (M)

L’occasione ingolosisce soprattutto chi ha fame da vendere. E il Milan, fresco di eliminazione dalla Champions League per mano del Tottenham (o di se stesso?) non ha che aggrapparsi in maniera esclusiva al campionato, la cui vittoria è ormai obiettivo da centrare a ogni costo. Il pari dell’Inter a Brescia – e, per come si era messa, ai nerazzurri è andata fin troppo bene – diventa incentivo ulteriore per tentare una mini fuga in una fase cruciale della stagione. Di fronte a un Bari già per tre quarti condannato alla retrocessione, gli uomini di Allegri puntano a incamerare i tre punti per staccare i cugini di sette punti e rendere meno decisivo il confronto diretto. A Milano cade una pioggia sottile e fastidiosa, che il terreno di gioco non sia in condizioni impeccabili va da sè e la cornice di pubblico, pur non essendo quella delle grandi occasioni, consente di prendere atto di una discreta presenza del tifo locale.

Milan-Bari non è solo sfida testa-coda tra i primi e gli ultimi in classifica ma anche gara che mette di fronte la miglior difesa della serie A e il peggior attacco. Allegri rinuncia a Boateng, non convocato, e lancia in mediana il trio composto da Gattuso, Van Bommel e Merkel. L’attacco è lo stesso di Tottenham con Robinho alle spalle di Ibrahimovic e Pato. Solo panchina per Flamini, Seedorf e Cassano. Mutti replica con un undici giovane che ha in Ghezzal e Rudolf i suoi riferimenti offensivi: dietro di loro, Almiron.

I padroni di casa cominciano col piglio giusto: alla ricerca del vantaggio immediato, i rossoneri si prodigano nel consueto possesso palla e vanno vicini al gol dopo 7′:  Robinho di testa gira alto sopra la traversa. Gli ospiti pensano a coprirsi e cercano di sfondare non appena possibile: al 12′, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Almiron schiaccia centralmente di testa ma Abbiati blocca senza problemi. Ancora Milan tra il 15′ e il 21′: prima Pato, servito al limite da Robinho, entra in area e calcia alto; poi è Ibra che cerca di sforndare ma l’intervento di Gillet è in questo caso risolutore.

Occasionissima sui piedi di Ibra al 26′: lo svedese conclude a rete da calcio di punizione e il tiro di potenza sul palo difeso da Gillet costringe l’estremo alla respinta con i pugni. Fase finale con leggero calo di ritmo per il fatto che il Milan prova a rifiatare: i Galletti non hanno alcun interesse ad alterare tale intensità ma sanno approfittarne al meglio. E’ il 39′ quando, sugli sviluppi di una punizione, Almiron serve Rudolf in area, aggirata la marcatura di Van Bommel, la punta conclude e il diagonale è per Abbiati imprendibile.

Il primo accorgimento di Allegri, a inizio ripresa, è determinato dall’inserimento di Emanuelson per Merkel e la spinta propulsiva chiesta dal tecnico si percepisce subito anche per l’impossibilità di fare calcoli: al 4′ sponda di Ibra per Robinho, la conclusione del brasiliano trova la pronta replica di Gillet. Poi, però, è d’improvviso calma piatta: serve la scossa e l’allenatore di casa prova a garantirla con l’inserimento di Cassano al posto di Robinho. Al 15′ rete annullata a Ibra – e giallo per lo svedese – per un fallo di mano volontario, al 18′ Gillet toglie le ragnatele dall’incrocio smanacciando un insidioso tiro cross di Abate. Passano 10′ e Cassano libera Ibra ma il tiro dello svedese finisce sul fondo. Un minuto dopo altra ammonizione per l’11 rossonero che, in seguito a un fallo di reazione su Rossi, guadagna anzitempo gli spogliatoi. Milan sotto di un gol e in inferiorità numerica.

Si aprono varchi per il Bari che al 32′ divora il raddoppio: da Ghezzal a Huseklepp che serve Amiron, brivido per Abbiati. Che la storia potesse riscriverla il grande ex era una eventualità da mettere in conto e Antonio Cassano la rende realtà: è il 37′ quando il barese raccoglie un assist di Antonini e conclude da ottima posizione. Nessuna esultanza in segno di rispetto verso le proprie origini ma è una rete che vale tantissimo, se è vero che consente ai rossoneri di districarsi da una situazione delicatissima e conservare inalterato il vantaggio sui cugini dell’Inter, dietro a cinque lunghezze di distanza.

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