Serie A 18a giornata: Juventus – Parma 1-4

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Foto: AP/LaPresse

Anticipo della diciottesima giornata di serie A.
Stadio Olimpico, Torino:
Juventus-Parma 1-4
Reti:
41′ pt e 3′ st Giovinco (P), 15′ st Legrottaglie (J), 18′ st rig. Crespo (P), 47′ st Palladino (P)

Nonostante la riapertura del mercato di riparazione e le numerose voci di manovre interne alla società bianconera, nè Juventus Parma hanno ancora messo a segno colpi significativi. Alla ricerca di una punta (Huntelaar? Pazzini?) e di un centrocampista (Cigarini?), le zebre si trovano costrette ad attendere la preventiva cessione di qualche big (si vocifera di Amauri e Sissoko) prima di intervenire in entrata. Il Parma sonderà il terreno e, nella possibilità di qualche innesto gradito a Marino, potrebbe anche rafforzarsi. L’Epifania, nel frattempo, riconsegna il calcio giocato e pone di fronte due squadre che nutrono ambizioni differenti: l’imperativo categorico in casa bianconera è quello di non perdere ulteriore distacco dalle tre squadre che precedono, i ducali hanno bisogno di punti per allontanare i fantasmi di una zona retrocessione che non dista molto (quattro lunghezze). Le statistiche dicono che per la settima volta in 20 campionati di A il Parma affronta la Juve nella prima gara dell’anno e i precedenti sono a favore delle zebre: 3 vittorie bianconere, 2 pareggi ed 1 vittoria emiliana.

Altro dato suggerito dai numeri è il fatto che i padroni di casa sono reduci da una serie positiva che dura da tredici giornate. Del Neri sceglie la coppia offensiva composta da Quagliarella-Del Piero e affida una maglia da titolare, al centro della difesa, a Legrottaglie. Sul versante opposto, Marino si affida alla vena realizzativa di Crespo e alla voglia di rivalsa dell’ex Giovinco. Si comincia con un minuto di silenzio per ricordare la scomparsa di Enzo Bearzot e del militare italiano Matteo Miotto morto in Afghanistan. Lo abbiamo vissuto intensamente anche da qui.

[…]


Il fischio di inizio di De Marco dà il là a una gara subito in salita per la Juventus per almeno due defezioni: la prima, causata da uno scontro di gioco, è di Quagliarella che al 6′ è costretto ad abbandonare il terreno di gioco e fare posto ad Amauri (unico attaccante in panchina a disposizione di Del Neri); la seconda, grave dal punto di vista disciplinare, è causata dall’espulsione di Felipe Melo (giustissima) per aver rifilato un calcio in faccia da terra a Paci. Tra i due episodi, da segnalare solo (13′) un colpo di testa di Del Piero sugli sviluppi di un calcio di punizione, la palla si spegne a lato. Nonostante la superiorità numerica, gli atteggiamenti delle due squadre non cambiano: la Juve attacca e il Parma si copre con ordine. Al 24′ annullato un gol a Chiellini: punizione battuta da Del Piero, Mirante ferma la palla sulla linea e il difensore, con un guizzo, mette in rete. Replica ospite al 29′: destro di Dzemaili dai 30 metri, Storari respinge in tuffo. Un minuto dopo, Del Neri effettua il secondo cambio: dentro Pepe e fuori Del Piero. Juve in avanti ma pericolosa solo su punizione (37′, destro di Aquilani, palla alta), il Parma passa al 41′: Zaccardo crossa al centro, colpo di testa di Gobbi con conseguente miracolo di Storari che non trattiene ma riesce solo a respingere. L’incursione di Giovinco è letale: sinistro e palla in rete.

Nel corso dell’intervallo giungono le prime notizie relative all’infortunio di Quagliarella: pare si tratti di distorsione al ginocchio con probabile interessamento dei legamenti. Se prima la rincorsa all’attaccante da parte della società era una opportunità, ora diventa un’esigenza.

Ulteriore mazzata nella ripresa per i bianconeri: è il 5′ quando Candreva crossa da destra sul secondo palo, il buco di Sorensen libera ancora Giovinco e “Formica Atomica” non perde l’occasione. Raddoppio gialloblù. L’impressione è che solo i calci piazzati possano aiutare i bianconeri: la conferma arriva al 15′ quando Legrottaglie stacca su angolo di Pepe e trafigge Mirante. L’illusione dura 3′: il tempo che Chiellini stenda Crespo in area di rigore e che l’argentino trasformi il penalty spiazzando Storari. Nel finale, il Parma straborda: è il 47′ quando l’altro ex Palladino non deve fare altro che appoggiare la palla nella rete di Storari. Una Juve spompata e vinta non può fare altro che prendere atto della batosta e imparare dalla lezione. Ovvero: il lupo perde il pelo – diremmo di Felipe Melo – non certo il vizio…

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