Roma, “nessuna formale garanzia dallo sceicco”

di Redazione Commenta

Continua a mantenere un’aura di mistero la figura di Adnan Adel Aref Qaddumi al Shtewi, lo sceicco che starebbe tentando di entrare nella società AS Roma. Il suo curriculum è subito stato spiattellato su internet nello scorso fine settimana, tanto che si è mossa persino la Consob e pure gli 007 degli attuali proprietari americani per cercare di capirne di più. Questa mattina, all’apertura della Borsa, è arrivato il comunicato della società che cerca di far luce sulla situazione.

Evitiamo di riportarvelo con il copia e incolla effettuato da tutti i giornali italiani (se volete potete leggerlo sul sito ufficiale della Roma), ma proviamo a spiegarvelo. In sostanza nel comunicato si sottolineano tre aspetti fondamentali:

1 – la società ha controllato la situazione dello sceicco (il titolo è messo in dubbio in questi giorni, ma continuiamo ad usarlo per comodità). Nel comunicato si legge che avrebbero indagato su di lui “due diligence”, cioè c’è stata una vera e propria investigazione sulla sua solvibilità, in risposta ai dubbi sollevati nei giorni scorsi da Unicredit che aveva affermato che avevano controllato già 2 anni fa la situazione di Qaddumi e non erano molto convinti, ma forse gli americani avevano effettuato altri controlli;

2 – a parole lo sceicco ha tranquillizzato tutti affermando di avere i soldi per potersi permettere un investimento da 50 milioni cash, ma in sostanza non ha ancora mostrato alcuna formale garanzia a sostegno di questa sua tesi;

3 – finché lo sceicco non paga non entra in società, ed anche dopo averlo fatto rimarrà sempre James Pallotta il presidente.

Riassumendo la società sta dicendo ai tifosi “non cantiamo vittoria”, i controlli sono in corso e finché non ci sarà il passaggio di denaro di certo gli imprenditori americani non si sbilanceranno affidando cariche non dovute allo sceicco, rischiando di incorrere in qualche guaio. Ad ogni modo non manca molto alla verità. Il giorno ultimo per il versamento del dovuto è il 14 marzo prossimo. Se entro quella data lo sceicco non si sarà fatto vivo, la trattativa potrà dirsi saltata e la società continuerà a lavorare come ha sempre fatto.

Photo Credits | Getty Images

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