Adriano spiega i motivi dell’addio

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Foto: AP/LaPresse

Di certo non si può dire che la seconda avventura di Adriano sul suolo italico sia da consegnare agli annali del calcio, un po’ per i chili di troppo che l’Imperatore ha portato con sé sull’aereo per Roma e un po’ per una componente di sfortuna che lo ha costretto ai box per lunghi periodi. Era arrivato la scorsa estate tra i clamori della piazza, sebbene fossero in molti a domandarsi i motivi di una scelta tanto azzardata da parte della società capitolina, che offriva una rivincita ad un campione dato ormai per finito.

Ed il tempo ha dato ragione ai detrattori, tanto che ora Adriano se ne torna al sole del Brasile, dopo aver risolto consensualmente il contratto che lo legava ai giallorossi. Di ieri la notizia dell’addio, di oggi le motivazioni da parte dell’attaccante:

Ero triste e ho deciso di tornare in Brasile, dove ho due figli che mi mancano troppo. Loro sono attaccatissimi a me e quando parlo con loro al telefono mi viene da piangere. Mi si potrebbe dire che potevo portarli qui ma non è così semplice, ma sarebbe stato un atto di egoismo da parte mia.

E ancora:

Ormai ho 29 anni e devo badare a me stesso da solo. Ci sono cose che pesano tantissimo sulle mie spalle, la mia famiglia, i miei figli e tutto questo mi ha fatto pensare che la cosa più giusta per me era tornare in Brasile e stare vicino a loro.

Verrebbe da chiedersi come mai tali riflessioni siano arrivate solo adesso e non la scorsa estate, quando Adriano sapeva di partire per un’avventura che sarebbe durata tre anni. Ma probabilmente nella sua scelta hanno influito anche i numerosi infortuni che hanno ritardato il completo recupero:

Mi è mancata un po’ di fortuna in questa stagione. Quando ho cominciato ad allenarmi bene, a stare bene, mi sono infortunato all’adduttore e sono stato fermo un mese e mezzo-due mesi. Poi sono tornato, ho giocato una partita, Ranieri ha visto che stavo facendo dei progressi e mi sono fatto male alla caviglia. Altri due mesi fermo. Così diventa difficile, mai nella mia vita ho avuto tanti infortuni come in questa stagione. Forse erano un segno di Dio per dirmi che era meglio tornare in Brasile.

Sì, forse è meglio, per lui e per la Roma, che finalmente si è liberata di un peso morto.

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