Premier League: le big pareggiano tutte e il City rischia la retrocessione

di Redazione Commenta

Il Manchester United è a migliaia di chilometri di distanza a giocarsi il mondiale per club, ma intanto in patria giocano tutti per lui. Lo United in questo momento ha due gare da recuperare, e se tutto dovesse andare bene potrebbe ritrovarsi anche secondo.

Per adesso le altre fanno di tutto per rendere vivo il campionato e rallentano. Il big match di giornata era Arsenal-Liverpool, con l’Arsenal che passa in vantaggio ma poi entra in crisi. Prima il pareggio di Keane che sostituiva l’infortunato Torres, poi l’infortunio per Fabregas (che rimarrà fuori per almeno 4 mesi, per la gioia della Roma), ed infine anche l’espulsione di Adebayor. Un pomeriggio nero che è già un buon risultato se si sia concluso con un pari.

24 ore dopo il Chelsea aveva l’opportunità di effettuare quel sorpasso in vetta alla classifica che aspettava da mesi. Ma siccome la gara contro l’Everton appariva troppo facile, Terry decide di renderla un pò più complicata facendosi espellere dopo mezz’ora. A quel punto la gara diventa equilibrata e potrebbe vincerla chiunque, ma termina con un giusto 0-0 che lascia tutto invariato in vetta.

Nell’attesa che i Red Devils recuperino le loro gare, ad approfittare di tutti questi regali ci pensa l’Aston Villa, che inguaia Zola (il West Ham è ad un punto dalla zona retrocessione) e grazie ad un’autorete guadagna il terzo posto. Ormai pare che i 5 posti utili per l’Europa siano già assegnati perchè l’Everton va piano e l’Hull City, appena ha l’opportunità di fare qualcosa di buono, crolla sotto l’aspetto psicologico. La dimostrazione in questa giornata, quando contro il Sunderland becca 4 gol in casa e torna a casa e la quinta sconfitta stagionale.

Tra le altre presunte concorrenti alla zona Uefa, il Portsmouth cade ancora, stavolta a Bolton, e il Tottenham perde in casa del Newcastle, finalmente lontano dalla retrocessione, anche se dovrà cercare di evitarla anche senza la sua stella, Michael Owen, che pare a gennaio debba cambiar maglia. L’altra ex big, ormai solo la barzelletta di sè stessa, è il Manchester City. La vittoria di Yokohama dei cugini non avrà fatto altro che deprimere ancora di più l’atmosfera della squadra degli sceicchi, che finisce col perdere anche contro il WBA ultimo in classifica, e che sembra destinata alla retrocessione. Un obiettivo ben più lontano di quello prefissato ad inizio stagione.

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