E’ una furia in conferenza stampa Claudio Lotito, il quale se la prende con Banti per la prestazione, a suo dire, sfavorevole alla Lazio. Secondo il patron dei biancocelesti infatti l’arbitro ha sbagliato tutte le decisioni chiave della partita, ma viste alla moviola, non sono poi così tanto sbagliate le scelte del direttore di gara.
L’unico errore, anche piuttosto grave, è il non aver concesso il gol sul tiro di Brocchi che colpisce la traversa e finisce in porta, superando la linea di almeno 20-30 cm prima di venir sbalzato fuori. Ancora una volta si dimostra fondamentale la necessità di un mezzo tecnologico per far chiarezza su questi episodi che sono sempre più frequenti (in questa giornata almeno 3 volte). Poco male perché appena trenta secondi dopo la Lazio segnerà comunque, e quindi non si può definire un vero e proprio furto, anche se l’errore resta.
E’ durata appena 4 partite e poco più di un mese l’avventura di Serse Cosmi sulla panchina del Palermo. Furono in molti, sin dal momento in cui fu nominato allenatore,
Che giornata quella appena trascorsa! Le grandi sfide che facevano presagire una vigilia arroventata non hanno tradito le aspettative, tanto che c’è stato soltanto uno 0-0 e ben 30 gol, alcuni anche molto belli, i quali faranno passare la 31^ giornata di Serie A agli annali come una delle più spettacolari, oltre che decisive.
Meraviglioso il gol di Krasic, ma da far vedere nelle scuole calcio, oltre alla coordinazione del serbo, è anche come si para con i video di Storari e Abbiati, mentre fanno rabbrividire la voglia ed il temperamento di due squadre che non si arrendono mai come il Lecce, ma soprattutto il Napoli. Ieri vi avevamo proposto i gol degli anticipi, ecco a voi quelli della giornata di domenica.
Sembrava una di quelle gare con il risultato già scritto, considerando le ambizioni delle due contendenti: la Roma in corsa verso un posto per l’Europa che conta e la Juve quasi fuori da ogni discorso, nonché decimata da infortuni pesantissimi. Ma nel calcio l’ambizione non sempre paga, specie se chi ti sta di fronte ha ormai perso tutto per strada, faccia compresa.
E così capita che la Juve scenda a Roma nel rovente catino dell’Olimpico e detti legge, grazie ad un’ottima prova di molte “riserve” ed alla serata di grazia di Storari, che fino a qualche ora prima era destinato ad una tranquilla serata in panchina. Krasic fa il Totti, ciucciotto compreso, e Matri scrive la parola fine sulle speranze di rimonta di una Roma che per un’ora non aveva affatto demeritato.
Posticipo della trentunesima giornata di serie A.
Stadio Olimpico, Roma: Roma-Juventus 0-2
Reti: 14′ st Krasic (J), 29′ st Matri (J)
Roma – Juventus 0-2
Quella tra Roma-Juventus diventa partita cruciale in ottica europea: per i giallorossi, dopo il doppio passo falso di Udinese e Lazio, è occasione per racimolare ulteriori posizioni in ottica Champions League, per i bianconeri – reduci da una annata meno positiva di quanto si pensasse – rappresenta l’opportunità di inscatolare la qualificazione in Europa League e sperare, semmai il proseguo del campionato lo garantisse, in qualcosa di più. La vigilia è stata caratterizzata da importanti novità in casa capitolina, visto che Thomas DiBenedetto e Unicredit sembrano aver trovato l’intesa affinchè l’imprenditore americano possa rilevare la maggioranza del club.
E’ bastata tale ventata di ottimismo per tornare a vedere uno stadio Olimpico discretamente pieno: poco meno di 55 mila spettatori, infatti, non li si ricordava da parecchi mesi. Sul versante bianconero, il tecnico Luigi Delneri ha invece colto in conferenza stampa l’attimo per mettere a tacere le voci – insistenti – che riportano di uno scambio di mercato in vista: Gigi Buffon alla Roma e Jeremy Menez in bianconero. “Mi tengo Buffon”, ha dichiarato l’allenatore juventino (il quale, tuttavia, è sempre meno certo di poter conservare il posto in panchina per un’altra stagione). Che conti tanto o poco il “Delneri pensiero”, Vincenzo Montella passa ai fatti e decide di stimolare l’amareggiato Menez di questo periodo (“Non gioco con continuità”, le parole pronunciate una settimana fa dal transalpino) schierandolo dal 1’. Panchina – l’ennesima – per Marco Borriello. Di fianco al francese ci finiscono Totti e Vucinic, il resto dell’undici titolare è quello annunciato alla vigilia (ancora out Cassetti, Burdisso in fascia). Delneri se la gioca con un tridente offensivo leggero: Matri al centro, Pepe e Krasic sugli esterni. In porta va Storari, Buffon out per un improvviso attacco febbrile.
Può essere un vantaggio quello di scendere in campo conoscendo già i risultati delle dirette avversarie? Non sempre, non per l’Udinese, che nella trasferta di Lecce aveva la possibilità di blindare la quarta posizione, avvicinandosi all’Inter terza in classifica.
Ma i bianconeri, perfetti fino a questo punto del campionato, forse sono scesi in campo con troppa convinzione o forse non hanno ben valutato la voglia dei salentini di restare nella massima serie. E allora ecco una partita divertente nella prima frazione di gioco ed ancor più divertente per i padroni di casa nella ripresa, quando Bertolacci scriveva per ben due volte il suo nome sul tabellino dei marcatori. L’Inter – seppur superata dal Napoli – respira, mentre la Lazio continua a sperare nella quarta piazza.
Fuochi d’artificio sotto il Vesuvio, dove Napoli e Lazio hanno dato vita ad una gara piena di emozioni nell’anticipo dell’ora di pranzo della 31esima giornata di campionato. I padroni di casa hanno confermato di meritare la posizione che occupano (secondi a tre punti dal Milan capolista), ma la Lazio non ha affatto sfigurato e per lunghi tratti ha dato l’impressione di poter espugnare il San Paolo.
Semmai gli ospiti possono rammaricarsi per non essere riusciti a controllare la gara sul doppio vantaggio (Mauri e Dias), prima di farsi recuperare dalle reti di Dossena e del solito Cavani. Poi ancora Lazio in avanti (altro rimpianto) grazie all’autorete di Aronica, finché Cavani non confermava le sue doti di goleador, portando i suoi sul 4-3.
Anticipo della trentunesima giornata di serie A.
Stadio San Paolo, Napoli:
Napoli-Lazio 4-3
Reti: 29′ pt Mauri (L), 11′ st Dias (L), 15′ st Dossena (N); 17′ st, 37′ st. rig. e 43′ st Cavani (N); 24′ st aut. Aronica (N)
Napoli – Lazio 4-3
La cornice di pubblico impressionante – 70 mila spettatori allo stadio San Paolo – mette a disposizione dei protagonisti un degno palcoscenico nel quale portare avanti i propositi stagionali: il che significa, per il Napoli, tenere la scia del Milan e dimenticare che il risultato del derby della Madonnina non ha prodotto l’effetto sperato (in parecchi hanno sperato in un pari o, tutt’al più, nella vittoria dell’Inter); per la Lazio è gara fondamentale in ottica Champions League: l’obiettivo è quello di scalzare l’Udinese al quarto posto e restare aggrappata all’eventiualità dei preliminari. A squadre schierate per il fischio di inizio, si è svolto un minuto di silenzio in memoria di Bob Lovati, storico portiere della Lazio morto in settimana mentre nel pre partita Edy Reja è corso sotto la curva partenopea per guadagnare l’ovazione dovuta agli anni di militanza sulla panchina del Napoli.
Le formazioni sono quelle annunciate. Rispetto alla gara col Cagliari, Mazzarri recupera Maggio che vine schierato a destra; in difesa Campagnaro ed Aronica vincono i rispettivi ballottaggi con Santacroce e Ruiz. Tutti a disposizione i talenti offensivi dei padroni di casa. Sul versante laziale, rientra Lichtsteiner mentre Brocchi prende il posto dello squalificato Matuzalem in un centrocampo a 5. Panchina per Hernanes, dentro Bresciano. Zarate punta di riferimento.
Gli anticipi di ieri hanno significato tanto per questo campionato. Le attenzioni di tutto il mondo erano incentrate su Milan-Inter, ma anche l’importanza di una sfida come Brescia-Bologna non era da sottovalutare, con i lombardi che, in caso di sconfitta, avrebbero avuto già un piede in Serie B.
Ma è ovviamente il derby milanese a suscitare più interesse, e va detto anche più spettacolo, con una gara bella sin da subito grazie al gol di Pato dopo appena 47 secondi. Bellissimo l’attacco del Milan Pato-Robinho, lontano parente di quello visto contro il Palermo; bruttissima invece l’Inter, forse la peggiore dell’anno. Non mancano anche i colpi di scena come le espulsioni di Chivu e quella di Cassano che ha avuto a disposizione una decina di minuti, giusto il tempo di segnare il 3-0. Per chi si è perso le due gare, di seguito i video.
I giochi sono fatti, a meno di qualche (improbabile) rivoluzione, la Liga è nelle mani del Barcellona. Nei due anticipi di ieri, mentre i blaugrana superano, non senza qualche difficoltà, il Villareal, a far notizia è l’incredibile k.o. al Bernabeu del Real Madrid contro lo Sporting Gijon, squadra al limite della zona retrocessione che mette a segno un triplice colpo: battere uno squadrone come il Real, mettere a tacere le polemiche di Mourinho che incolpava molti club, tra cui proprio lo Sporting, di favorire il Barcellona, ma soprattutto interrompere la striscia positiva del tecnico portoghese che non perdeva una partita in casa da 9 anni.
Era il 23 febbraio 2002, lui allenava ancora il Porto ed era poco più che un ragazzino (calcisticamente parlando). Quella fu l’ultima sconfitta in casa per quello che sarebbe diventato lo Special One, rimasto imbattuto al Chelsea e all’Inter, ma non al Real Madrid, per ben 150 gare. A pesare, come sempre accade, è l’assenza di Cristiano Ronaldo, la vera anima della squadra. Di solito quando manca lui i blancos pareggiano o a stento vincono, ieri invece il Gijon si chiude per quasi tutta la partita e, a pochi minuti dallo scadere, segnano il gol vittoria.
Non ne va bene una allo Schalke 04. Vincere è diventata un’impresa in Bundesliga, ma una volta tanto che ce la stava facendo, ecco il pazzo che non ti aspetti. Mancano poco più di 10 minuti alla fine di St.Pauli-Schalke, sul risultato di 0-2. I padroni di casa, ad un passo dalla retrocessione, sono in 9 per l’espulsione di due giocatori, e gli animi surriscaldati portano un tifoso, evidentemente ubriaco, a lanciare un bicchiere pieno di birra addosso al guardalinee. La conseguenza è inevitabile: partita sospesa. Si riprenderà probabilmente a porte chiuse, ma ormai l’euro-avversaria dell’Inter ha i tre punti in tasca che la porteranno, una volta per tutte, alla salvezza. In capo all’articolo il video del “fattaccio”.
Ma non c’è solo questa partita a riscaldare gli animi dei tifosi. Per la seconda volta negli ultimi mesi il Borussia Dortmund esce dalla crisi con una grande prestazione. La pausa per le nazionali ha fatto bene ai (probabili) futuri campioni di Germania che rifilano 4 reti alla terza in classifica (quarta dopo la sconfitta), l’Hannover. La gara ha un che di incredibile. 0-0 alla fine dei primi 45 minuti, gli ospiti vanno in vantaggio al 57′. Il gol dà la carica ai padroni di casa che si svegliano e assaltano l’area avversaria. Gotze ci mette appena due minuti a pareggiare, e questa reazione dà il via alla goleada che ne seguirà.
Il tricolore non campeggia ancora sulle maglie rossonere, ma è chiaro che da questa sera le sarte di Milanello cominceranno a procurarsi ago e filo per provvedere all’applicazione di quel triangolino tanto agognato. Se il derby di Milano doveva darci qualche indicazione in più su come sarebbe stato questo finale di stagione, questa sera abbiamo qualche certezza in più, anche se le sette gare che mancano potrebbero ancora cambiare le carte in tavola.
Pato (doppietta) e Cassano su calcio di rigore hanno passeggiato sulle speranze di sorpasso dell’Inter, mentre Leonardo viveva la sua serata particolare da ex, tra fischi e striscioni che mostrano molte soluzioni linguistiche, ma un solo significato: traditore.
Anticipo della trentunesima giornata di serie A.
Stadio Meazza di San Siro, Milano: Milan-Inter 3-0
Reti: 1′ pt e 17′ st Pato (M), 43′ st rig. Cassano (M)
Milan – Inter 3-0
I tifosi del Milan l’avevano pensata nel corso degli ultimi tre mesi: la coreografia di marca milanista in occasione dell’ennesimo derby da tutto esaurito è tutta per lui. Leonardo Giuda Iscariota riprodotto in occasione dell’ultima cena, messa lì a cancellare per sempre in cuori nei quali l’ex tecnico milanista era riuscito a entrare con prepotenza, quella figura diventata ingombrante. Anche perchè, semmai, nel corso degli ultimi anni il club della famiglia Berlusconi aveva abituato al percorso inverso e contrario: fiotte di interisti passati sull’altra estremità della guglia.
Gara decisiva ma la convinzione è che ai fini della vittoria finale in campionato possa essere più pesante la vittoria degli uomini di Allegri, che lascerebbero i cugini a -5, che quella di Zanetti e compagni. Lo spettacolo dello stadio San Siro è degno di fotoricordo, il prepartita – caratterizzato dall’arresto di un ultrà milanista (“Frequentatore della curva ma non è mai stato un capo”, si è premurato a dichiarare lo storico riferimento del tifo rossonero, Giancarlo Capelli, noto ai frequentatori delle curve come il Barone) – trovato con un ordigno artigianale – definito dal potenziale micidiale dagli artificieri – quattro coltelli, una mazza da baseball e una bomboletta di spray urticante. Poteva essere una strage. Evitata grazie alla segnalazione di un secondo tifoso, anch’egli rossonero, anch’egli frequentatore della curva. Due modi differenti di intendere il tifo, probabilmente due maniere diametralmente opposte di intendere la vita stessa.
Questo sito Web utilizza i cookie per consentirci di offrire la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito web e aiutando il nostro team a capire quali sezioni del sito web trovi più interessanti e utili.
Puoi regolare tutto le impostazioni dei cookie navigando le schede sul lato sinistro.
Cookies strettamente necessari
Cookies strettamente necessari devono essere abilitati in ogni momento in modo che possiamo salvare le tue preferenze per le impostazioni dei cookie.
Se disabiliti questo cookie, non saremo in grado di salvare le tue preferenze. Ciò significa che ogni volta che visiti questo sito web dovrai abilitare o disabilitare nuovamente i cookie.
Terze parti
This website uses Google Analytics to collect anonymous information such as the number of visitors to the site, and the most popular pages.
Keeping this cookie enabled helps us to improve our website.
Please enable Strictly Necessary Cookies first so that we can save your preferences!