Sembra un deja vu, ma si ritorna a parlare di Guardiola all’Inter. L’attuale tecnico del Barcellona è ormai ad un passo dalla consacrazione. Se dovesse vincere la seconda Champions League in tre stagioni avrebbe raggiunto il massimo possibile sulla panchina blaugrana, e per questo potrebbe decidere di lasciarla per cercare nuovi stimoli.
Sono in molte le squadre che gli offrirebbero una panchina, ma quella che ha maggiori possibilità è l’Inter, che ha due sponsor come Roberto Baggio e Samuel Eto’o che farebbero mediatori. Leonardo vive una serie di alti e bassi a Milano, ed anche se va a genio a Moratti, il patron nerazzurro potrebbe preferire Pep per tornare a vincere.
Il calcio freestyle è l’incontro tra l’arte della giocoleria ed il gioco del calcio. A confronto i colpi di Ronaldinho e Maradona in allenamento sembrano roba da dilettanti. Una delle
Ormai il campionato si è spostato in Brasile, almeno per le grandi squadre. Se in Italia si gioca a calcio, in Sudamerica ci si sfida sul piano del calciomercato, dove Milan e Inter sembrano non avere rivali. Dopo essersi accapigliate per Ganso, pare che adesso il pomo della discordia sia il giovane Danilo Luiz Da Silva, meglio conosciuto solo come Danilo, un difensore di cui sentiremo sicuramente parlare in futuro.
Si tratta infatti di un terzino che ricorda molto Maicon, ma che a differenza dell’interista, oltre ad avere 10 anni in meno, ha anche maggiore confidenza con il gol. Ormai il suo nome è sul taccuino di mezz’Europa dopo la tripletta rifilata al Colo Colo in Copa Libertadores, ma ha segnato anche altri gol, come quello nella finale di Under 20 contro l’Uruguay.
La campagna elettorale è già iniziata da un pezzo, ma la persona che più intreccia vita politica e calcio ancora non aveva sfruttato questa carta. Ma siccome lo conosciamo, sapevamo che prima o poi l’avrebbe giocata, e così è stato.
Silvio Berlusconi, intervistato a Porta a Porta, ha calato l’asso, e per far fare un balzo definitivo alla sua notorietà, specialmente in quella città di Milano dove rischia il tracollo di voti, la spara grossa: vorrebbe che lo stadio di San Siro fosse intitolato a suo nome.
Poco più di una formalità la semifinale di ritorno di Champions League tra Manchester United e Schalke 04, con gli inglesi che avevano battuto Raul e compagni in terra tedesca per due reti a zero. Lo Schalke sapeva che la rimonta era quasi impossibile, ma sperava di poter colmare il divario tecnico in considerazione dell’assenza di tanti big tra le fila dei Red Devils.
Ma il Manchester delle “riserve” può giocarsela con quasi tutte le migliori squadre d’Europa e questa sera ne ha dato conferma, surclassando gli avversari e divertendo il pubblico dell’Old Trafford. Correva il minuto numero 26 del primo tempo, quando i padroni di casa mortificavano le speranze di rimonta dei tedeschi, andando in rete con Valencia, bravo a sfruttare un passaggio di Gibson in profondità.
La firma sul contratto arriverà solo domani o dopodomani, ma ormai è certo: Alessandro Del Piero continuerà a vestire la maglia della Juventus ancora per un anno. All’accordo si è
Video Manchester United – Schalke 4-1 Il Manchester United batte i tedeschi dello Schalke 04 e raggiunge il Barcellona in finale di Champions League. Gara mai stata in discussione, in
Semifinale di ritorno di Champions League 2010/11
Stadio Old Trafford, Manchester: Manchester United-Schalke 04 4-1
Reti: 26’ pt Valencia (M), 31’ pt Gibson (M), 35’ pt Jurado (S), 27′ st e 31′ st Anderson (M)
Qualificata per la finale: MANCHESTER UNITED
Finale: Londra, 28 maggio Barcellona – Manchester United
Manchester United – Schalke 04 4-1
Un tale vantaggio – lo 0-2 dell’andata in casa dello Schalke 04 – consente al Manchester United di giocare la sfida di ritorno senza il contributo di qualche pedina eccellente. Sir Alex Ferguson, anche in ottica Premier League – che i Red Devils non hanno ancora sigillato in cassaforte e che li vedrà, la prossima domenica, di fronte al Chelsea di Carlo Ancelotti – rinuncia ai bomber della sfida tedesca e, fuori Giggs e Rooney, si affida a Berbatov e Valencia. Panchina anche per Vidic e Owen. La terza finale della massima competizione europea in quattro anni, per gli inglsi, è tutt’altro che una chimera. Raul e compagni ci provano: sarebbe più di un miracolo ma – lo ricordano gli interisti – i tedeschi hanno mostrato in passato di saperne compiere.
Il campo recita in favore dei locali: tengono bene le posizioni fin dai primi minuti anche se la velocità in ripartenza degli ospiti la si coglie tutta al 9’: destro di Farfan dal limite dell’area, sfera a lato di un’inezia. Fasi centrali tattiche e agonistiche ma su una incertezza della retroguardia di casa il Manchester si porta in vantaggio: è il 26’, Farfan sbaglia il retropassaggio e serve inavvertitamente Nani che appoggia per Gibson. Il centrocampista lancia in profondità Valencia: impossibile sbagliare a tu per tu con Neuer. Replica tedesca al 28’: Farfan serve Raul che di testa impegna Van der Sar. Tre minuti dopo, raddoppio Red Devils: Valencia serve Gibson che conclude di potenza e approfitta di uno svarione di Neuer. La rete che rianima lo Schalke arriva al 35’: traversone di Uchida, un tocco di Evans accompagna la palla verso Jurado: destro con palla che si infila sotto la traversa.
José Mourinho, se non ci fosse bisognerebbe inventarlo, perché altrimenti si farebbe fatica a riempire i media che parlano di calcio. Dopo la semifinale di andata della Champions League, nella conferenza stampa dopo la partita aveva lanciato le sue pesanti accuse con altrettanti Por Qué?
Un nuovo tormentone – sul modello dello Zero tituli inventato quando era ancora l’allenatore dell’Inter – inventato dal geniale allenatore. Questa volta però la sua invenzione gli si è ritorta contro.
Una premessa necessaria. Non sappiamo quante delle operazioni di mercato siano reali e quante invece siano solo il frutto della fantasia di qualche giornalista. Personalmente considero improbabile, come ha scritto oggi Tuttosport, che la Juve possa accettare lo scambio Quagliarella–Borriello – e se verrò smentito vorrà dire che la mia considerazione nell’operato di Giuseppe Marotta calerà ai minimi termini.
Anche se dovesse arrivare Walter Mazzarri, non vedo la convenienza nello scambiare una seconda punta che nella Juve, finché ha giocato, ha dimostrato numeri notevoli, con una prima punta – ruolo nel quale i bianconeri sono già coperti – che la Roma non vuole più. Il discorso potrebbe prendere una sfumatura diversa se lo scambio fosse con Vucinic, ma sarebbe comunque un’operazione cervellotica in cui è chiaro quello che si perde, meno chiaro quello che si guadagna.
Da questo video si capirà che non appartengo alla categoria di quelli che amano José Mourinho – pur apprezzando, e ci mancherebbe altro, le sue doti di tecnico. Non mi
Ci si attendeva un Mourinho di fuoco dopo l’eliminazione dalla Champions League per mano di un buon Barcellona che, aiuti o non aiuti, ha messo sotto per tutti i 180 minuti i blancos. Ed invece anziché lo Special One, a parlare è Cristiano Ronaldo, evidentemente passato dalla parte del suo allenatore dopo la punizione di sabato scorso.
CR7 si scaglia contro l’arbitro, il signor De Bleeckere, reo di aver annullato ad Higuain un gol regolare (che poi tanto regolare non era).
L’anno prossimo è meglio dare la coppa direttamente al Barcellona
ha sbottato il fuoriclasse portoghese, ed ovviamente la stampa, che è sempre stata dalla sua parte, gli è andata subito dietro.
Arjen Robben ha la valigia in mano da tempo. Due litigate con Thomas Muller lo hanno allontanato un po’ dalla squadra, l’esonero di Van Gaal e la cessione di Van Bommel lo hanno convinto ad andare via, e domenica scorsa la goccia che ha fatto traboccare il vaso: un altro violento litigio, stavolta con Frank Ribery.
Ormai l’esterno olandese, candidato al Pallone d’Oro della scorsa stagione, ha deciso di partire, ed anche se alla dirigenza del Bayern Monaco dispiace tantissimo perderlo in quanto migliore calciatore della squadra delle ultime due stagioni, probabilmente non potrà far nulla per trattenerlo.
Secondo voci provenienti dai corridoi della sede juventina, sarebbe pronta l’offerta per Andrea Pirlo che potrebbe partire già oggi: 3 milioni di euro a stagione. Il centrocampista è in scadenza
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