Tutti i verdetti della prima edizione della Nations League

di Daniele Pace Commenta

In molti l’hanno definita un successo, di certo il livello tecnico e spettacolare è stato altissimo e non sono di certo state rimpiante le noiosissime amichevoli che infarcivano le soste per le nazionali nel periodo autunnale: la prima edizione della Nations League ha convinto, la sensazione è che tra qualche anno la manifestazione sarà ancora più sentita e sviluppata anche con altre modalità.

Certo, di fatto l’edizione ancora non è conclusa: si è chiusa la fase a gironi e nel giugno prossimo andranno in scena le Final Four in Portogallo, in casa di una delle qualificate. Proprio i lusitani hanno primeggiato nel gruppo dov’era inserita l’Italia: gli azzurri hanno chiuso con cinque punti, al secondo posto, evitando la retrocessione in Serie B grazie alla vittoria in Polonia. Lewandowski e compagni saranno in buona compagnia: giù anche i vice-campioni del mondo della Croazia, l’Islanda e, udite udite, la Germania. Nel girone dei tedeschi la grande sorpresa è stato il primo posto dell’Olanda, che andrà a giocarsi la fase finale con Inghilterra (superata in extremis la Spagna) e Svizzera (clamoroso 5-2 nell’ultima partita decisiva col Belgio).

In Serie A nella prossima edizione ci saranno Ucraina, Bosnia, Danimarca e Svezia, mentre scendono in terza divisione Turchia, Slovacchia, Irlanda del Nord e Irlanda. Percorso inverso (dalla terza alla seconda serie), per Finalndia, Norvegia, Scozia e Serbia, mentre scendono in quarta divisione Albania, Estonia, Slovenia e Lituania. Per chiudere, ecco le promosse in Serie C: Goergia, Bielorussia, Kosovo e Macedonia. Appuntamento al 2020.

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