Prandelli: l’Italia non è il Barcellona

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In attesa di conquistare i tre punti che valgono per l’accesso agli Europei del 2012 (martedì si gioca in casa contro la Slovenia), Cesare Prandelli fa un passo indietro e torna alla gara deludente contro le Isole Far Oer, quando l’Italia ha seriamente rischiato di impattare (o addirittura perdere) al cospetto della squadra materasso del girone:

Avremmo potuto interpretare meglio la partita. All’inizio sembrava un match facile e scontato, poi quando abbiamo abbassato la concentrazione si sono creati disordini. Non è un passo falso e non bisogna ricominciare da zero. E’ mancata la concretezza: quando arrivi in area di rigore non devi scambiare la palla, ma solo fare gol, perché noi siamo l’Italia e non il Barcellona, non dobbiamo ispirarci a loro e io non ho mai affermato che sono il nostro modello.

L’Italia non è il Barcellona, anche perché clonare i vari Xavi, Iniesta e Messi è assai improbabile, sebbene ultimamente siano molte le squadre che dicono di ispirarsi ai campioni d’Europa nel modo di impostare il gioco. Ma non Prandelli, il quale vorrebbe solo vedere continuità nel lavoro per guadagnare in fretta il passaggio alla fase finale dei prossimi Europei. Martedì gli azzurri se la vedranno con la Slovenia ed il ct spera in un grande aiuto di quello che fu il suo pubblico ai tempi della sua avventura sulla panca della Fiorentina:

Quella contro la Slovenia sarà una partita completamente diversa, perché affronteremo un avversario che si gioca le ultime possibilità di agganciare la qualificazione e che quindi vorrà vincere. Al tempo stesso troveremo più spazio e profondità. A Firenze hanno creato un clima fantastico nei miei confronti, mi auguro di ritrovarlo martedì prossimo.

Non poteva mancare una battuta sul caso-Totti:

Francesco è un ragazzo straordinario, è generoso con i compagni. Credo quindi che come tutti debba essere coinvolto in quel progetto.

Chi vuole intendere, intenda.

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