De Laurentiis blinda Cavani e sogna lo scudetto

di Redazione Commenta

Foto: AP/LaPresse

L’appetito vien mangiando e se prima ci si accontentava di migliorare la posizione dello scorso anno, ora non ci si può più nascondere di fronte alla possibilità di lottare per la conquista del tricolore. Napoli sogna ed il patron De Laurentiis comincia a credere nel miracolo:

Mi consumo a forza di scaramanzia, mancano soltanto sette partite. Sognare di notte si può. Lo scudetto dobbiamo giocarcelo fino alla fine così nessuno potrà dirci che non abbiamo dimostrato attaccamento per la maglia e rispetto per i tifosi, se facendo gli scongiuri non riusciremo a vincere.

Il presidente gongola di fronte alla seconda piazza conquistata dal suo Napoli e si coccola il suo uomo migliore, Cavani, che a suon di gol e record frantumati sta trascinando la barca verso il porto tanto agognato:

Cavani non ha un prezzo e non è in vendita. Adesso la sua missione è combattere per il Napoli.

Combatte per il Napoli anche con mezzi sleali, stando alle parole di Lotito, che lo ha definito un cascatore. Ma Laurentiis non ci sta e difende il suo pupillo:

Non credo che Lotito abbia ragione, perché conosco l’integrità morale del Matador: lui non ha mai la voglia di tradire o beffare gli avversari, imbrogliando. Il presidente della Lazio ha parlato a sproposito domenica. Per me è stata una partita educata e sportiva, al di sopra di ogni possibile sospetto.  Ci può stare qualche sbaglio a favore di qualcuno o di un altro, putroppo. Ma finché non si cambiano le regole sarà sempre così.

Il riferimento è alla moviola in campo o ai giudici di linea, che potrebbero aiutare l’arbitro in caso di gol fantasma. Ma il numero uno del Napoli fa anche un discorso più generale sul calcio e sulle regole che andrebbero cambiate:

Le vittorie dovrebbero arrivare solo attraverso le prestazioni sul campo e le capacità manageriali dei club. Altrimenti facciamo il gioco delle tre carte. Il mercato di riparazione, per esempio, non può stravolgere la regolarità del campionato. C’è qualcosa che non va, se la Samp era in Champions e ora deve lottare per salvarsi.

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