Argentina ko, Maradona non si dimette

di Redazione Commenta

Sono i campioni olimpici in carica, hanno alla guida il più grande fenomeno che abbia mai calcato un campo di calcio, eppure non riescono ad indovinare una gara che sia una! Parliamo di Messi & Co., usciti con le ossa rotte dalle ultime due gare di qualificazione ai mondiali sudafricani del prossimo anno.

E se ci può stare di perdere con il Brasile degli extraterrestri (anche se in casa), non ci sta proprio di farsi mettere sotto dal Paraguay e non perché i biancorossi non siano una bella squadra, ma perché ci si attendeva una reazione d’orgoglio da parte dell’Argentina, dopo l’umiliazione subita contro la Seleçao.

Ora la Seleccion è scivolata al quinto posto e rischia di perdere il treno che porta direttamente alla kermesse mondiale. Mancano ancora due gare (Perù in casa ed Uruguay in trasferta), ma a questo punto bisogna cominciare a guardarsi le spalle e sperare di ottenere almeno il quinto posto, che garantirebbe lo spareggio con la quarta della Concacaf. La posizione di Maradona non è poi tanto salda come qualche tempo fa, sebbene lui insista a continuare per la sua strada:

Non avrei mai immaginato di trovarmi in questa situazione, ma questa è la realtà. Nonostante tutto abbiamo ancora delle possibilità di qualificarsi alla Coppa del Mondo nelle restanti due gare, darò fino all’ultima goccia di sangue per regalare i Mondiali all’Argentina.

Nella conferenza stampa post-gara i microfoni erano tutti per il Pibe de Oro, che ha tentato di giustificarsi come meglio poteva:

Ci sarà un vertice con i miei giocatori e tutto lo staff per capire cosa non è andato. Avevamo preparato mentalmente bene la gara ma poi qualcosa è andato storto. Parleremo con ogni calciatore in privato. Abbiamo pagato errori collettivi e prestazioni individuali scadenti.

E poi un moto d’orgoglio, come suo solito:

Io non ho paura di nessuno: è da quando ho 15 anni che lotto con voi giornalisti e ora che ne ho 48 non ho smesso di lottare. Le critiche non mi sfiorano, soprattutto se fatte da persone che non hanno attributi… Io rimango al comando di questa squadra, non mi sembra il caso di fare drammi. Se c’è bisogno di andare allo spareggio con la quarta classificata della Concacaf lo faremo. Già nel 1994 andammo a sfidare l’Australia nel barrage e poi ci qualificammo tranquillamente per i Mondiali negli Usa.

Già, e ricordiamo tutti come finì, con lui cacciato per doping e l’Argentina fuori!

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