Quando Miccoli fa il Ronaldinho

di Redazione Commenta

L’Inter scappa, da oggi possiamo cominciare a dirlo a voce alta. Ora i punti di vantaggio sulle insiguitrici sono sei, quando siamo ad un terzo abbondante di campionato. Niente di definitivo, per carità, ma chi credeva che il Milan potesse impensierire l’armata nerazzurra, da oggi avrà qualche dubbio in più.

Vero è che nella gara di ieri sera il Palermo è stato strepitoso, ma una squadra che lotta per lo scudetto non può farsi intimorire in quel modo, neanche se manca un faro come Kakà, neanche se ha giocato nella serata di giovedì ed ha l’alibi della stanchezza.

I rosanero hanno fatto il buono e il cattivo tempo per ottanta minuti, quando arrivava finalmente la reazione rossonera. Troppo tardi, però. E dire che nel primo tempo la squadra di Ancelotti poteva portarsi in vantaggio con un rigore di Ronaldinho. Ma stavota il brasiliano, determinante in altre mille occasioni, si è fatto respingere il tiro da Amelia. E se Ronanldinho non fa il fenomeno, allora ci pensa Miccoli a strappare applausi a scena aperta.

Il cronometro segnava il minuto numero cinque della ripresa, quando il talento salentino prendeva palla sulla sinistra, si accentrava e infilava Abbiati con un tiro imprendibile. Reazione del Milan? Macché! Era sempre il Palermo a guidare le danze, a rubar palla e ripartire, ad offrire il calcio spettacolo che ci si aspetterebbe dagli avversari.

E allora ecco servito il raddoppio: cross di Liverani e colpo di testa preciso di Cavani per un doppio vantaggio che cominciava ad essere pesante a mezz’ora dalla fine. Milan come a Portsmouth? Macché! Gli uomini di Ballardini continuavano a dar lezioni di calcio a tutto campo, costringendo i rossoneri nella propria trequarti. Ed era ancora un colpo di testa (stavolta di Simplicio) ad infilare lo sconsolato Abbiati.

Solo a questo punto il Milan ha tentato una reazione, complice il calo di un Palermo ormai pago. Ma mancavano solo dieci minuti alla fine della gara, sufficienti per esaltare le doti di Ronaldinho (rigore procurato e segnato stavolta), ma non abbastanza per tentare una rimonta.

3-1 il finale: Milan ridimensionato e Palermo che ha dimostrato di potersela giocare con chiunque.

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