Serie A 33a giornata: Milan – Sampdoria 3-0

di Redazione 1

Foto: AP/LaPresse

Anticipo della trentatreesima giornata di serie A.
Stadio Meazza di San Siro, Milano:
Milan-Sampdoria 3-0
Reti:
20′ pt Seedorf (M), 10′ st rig. Cassano (M), 16′ st Robinho (M)

Milan – Sampdoria 3-0

L’impegno in simultanea con i cugini nerazzurri è senza alcun dubbio fonte di pressione per il Milan che, oltre a doversi guardare le spalle dal Napoli che dista due punti, ha anche necessità di tenere un occhio sul tabellone luminoso di San Siro per capire che succede a Parma, dove i ducali affrontano l’Inter. Il pubblico del Meazza è ancora una volta quello delle grandi occasioni: spalti non gremiti ma dignitosamente affollati. Di fronte al Diavolo, una Sampdoria che non può più permettersi alcun passo falso, pena un finale di campionato davvero difficile data la posizione delicatissima di classifica. Non sono finora bastati i proclami e i patti di unità di tifosi e giocatori: il camino, con Alberto Cavasin alla guida tecnica, è disastroso e rischia di portare dritti verso il baratro di una retrocessione inimmaginabile.

Gli istanti del pregara sono quelli che danno la possibilità di conoscere gli schieramenti: Massimiliano Allegri deve sostituire lo squalificato Zlatan Ibrahimovic e, sebbene Antonio Cassano torno utile dopo il turno di stop, l’allenatore dei locali opta per l’inserimento di Robinho al fianco di Pato. Boateng confermato sulla trequarti, Seedorf ancora titolare. Di contro, l’omologo ospite del tecnico livornese punta su un centrocampo di quantità a sostegno della coppia di attacco composta da Pozzi e Maccarone.

Il campo: al 2’ Boateng dalla distanza, palla alta; al 6’ buona manovra impostata da  Seedorf che guadagna un corner e serve Gattuso. Il calabrese, spalle alla porta, manca la girata al volo. Nonostante la veemenza locale, il match è molto tattico e faticano ad arrivare tiri nello specchio della porta. Prima opportunità per la Sampdora al 16’: Dessena serve Maccarone il cui colpo di testa viene parato facilmente da Abbiati. Ancora blucerchiati al 18’: Pozzi conclude di esterno destro a dieci metri dall’estremo rossonero ma non inquadra lo specchio della porta.

Un minuto dopo, Abbiati dà forfait, dentro Amelia. Accomodatosi in porta, il neoentrato fa in tempo ad esultare con i compagni: è il 20’ quando Seedorf calcia una punizione dal limite dell’area di rigore. Curci non impeccabile ma la traiettoria è precisa: sfera nell’angolino alla sinistra del portiere doriano. La Samp ci prova immediatamente ma le incursioni dei mediani non mettono le punte nelle condizioni di concludere a rete.

Pozzi e Maccarone sono francobollati dai diretti marcatori, non arrivano alla conclusione quasi mai. Al 41’ altro infortunio nelle file dei padroni di casa: fuori Pato, entra Cassano. A quel punto, il secondo boato del Meazza stava ancora riecheggiando: nessuna rete rossonera, semmai la marcatura a sbloccare il match da parte del Parma.

Nella ripresa la Samp continua a non pervenire e il Mila, trascinato dall’inedita coppia d’attacco formata da Cassano e Robinho mostra una volta di più di non avere problemi di alternativa in attacco. Semmai, è proprio quello uno dei punti di forza dei locali. Al 5’ Robinho per Cassano che restituisce palla al brasiliano: controllo e tiro, palla a lato. Al 10’ penalty per i rossoneri: Zambrotta conclude dall’area avversaria, Curci respinge ma sul campanile si avventa Yepes il cui colpo di testa è intercettato con un braccio da Volta.

Dal dischetto, l’ex Antonio Cassano: esecuzione perfetta con Curci da una parte e la palla dall’altra. Al 16’ è calcio spettacolo: da Cassano a Seedorf, palla nuovamente a FantAntonio che scodella per Robinho, solo in area. L’inzuccata del brasiliano frutta il tris. Nel finale i rossoneri non infieriscono e si limitano a gestire l’ampio vantaggio: l’ultima esplosione di gioia del Meazza arriva al 41′ minuto, quando Amauri mette definitivamente ko Zanetti e compagni. Il tifo di casa sfolla con la consapevolezza che da stasera l’unica contendente per il tricolore non risiede a Milano ma a Napoli. Non ha le fattezze di Eto’o ma quelle di Cavani.

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