Lezione dalla Spagna: standing ovation per Cannavaro

di Redazione Commenta

Un capitano, c’è solo un capitano: è il coro che avremmo voluto ascoltare ieri al termine di Milan-Roma, ultima gara casalinga di Capitan Maldini dopo 25 anni di carriera strepitosa. Ma gli italiani devono sempre farsi riconoscere con quella capacità unica al mondo di offrire spettacoli vergognosi anche laddove sarebbe necessario solo inchinarsi ed applaudire. E sotto questo punto di vista la Spagna ci ha regalato l’ennesima lezione di sportività, insegnandoci come ci si comporta nei confronti di chi alla maglia ha dato tanto.

Siamo al Santiago Bernabeu, la tana di quel Real Madrid che quest’anno ha ben poco da festeggiare (un po’ come il Milan, insomma). E’ il 55′ minuto quando il nostro Fabio Cannavaro viene richiamato in panchina per far posto a Javi Garcia. Ed ecco che va in scena lo spettacolo vero, quello che ci ricorda il motivo per cui amiamo tanto quel pallone che rotola su un campo verde: lo stadio si alza in piedi e applaude a lungo il difensore che pure è stato “solo” tre anni in camiseta blanca. Lui ringrazia, si mette la mano sul cuore, si inchina alla standing ovation e saluta il suo pubblico. Un pubblico che ancora non ha dimenticato quale sia la bellezza del calcio.

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