Mutu rivendica gli scudetti bianconeri

di Redazione 1

In questo periodo dell’anno, con il mercato che bussa ormai alle porte, è normale parlare del futuro di questo o quel giocatore, ma c’è qualcuno che va controcorrente, rivangando vicende ormai lontane nel tempo. E’ il caso di Adrian Mutu che, intervistato da Sky, si lascia andare ad una lunga confessione sul proprio passato, a cominciare dal capitolo-cocaina che gli costo il posto nel Chelsea:

Una trappola fatta di sbagli di gioventù, non certo qualcosa organizzato dal Chelsea per mandarmi via. Era facile sbagliare: ero molto famoso, a Londra andavo dappertutto e mi trattavano da re. Sono stato ingenuo, sono stato un pollo.

Ammette anche che avrebbe desiderato un trattamento diverso da parte dei Blues, se non altro sul piano umano, ma non si lamenta più di tanto visto che poi arrivò la Juventus, dove ebbe l’opportunità di tornare ad essere un calciatore professionista:

Hanno fatto di tutto, non mi hanno fatto mai sentire escluso. Subito dopo la squalifica, mi hanno fatto esordire, ho vinto uno Scudetto giocando solo un pezzo dell’ultima partita e ho anche quasi segnato negli unici 30 minuti di quella stagione.  L’anno dopo, ho giocato una stagione da protagonista: 32 partite, 22 da titolare, 10 gol giocando da centrocampista.

E non provate a parlargli di Calciopoli:

Era una Juve fortissima e infatti mi viene da ridere quando dicono che abbiamo rubato. Era come l’Inter di oggi, con qualche giocatore in più. Quegli Scudetti li sentiamo nostri. Qualunque giocatore di quella squadra si sente addosso gli scudetti che sono stati revocati.

Vero Adrian, ma prova a raccontarlo agli interisti…

Commenti (1)

  1. Mutu é sempre un grande, anche se ora gioca alla Fiorentina non si dimentica di cio che é giusto.

    Bravo Mutu, cosi si comportano i veri campioni diversi interisti dovrebbero vergognarsi.

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