La Juve ricorda Andrea Fortunato

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Foto: AP/LaPresse

Era il 25 aprile de 1995, quando Andrea Fortunato, giovane promessa della Juventus e del calcio italiano, morì di leucemia all’età di 24 anni. Nel giorno del 16anniversario della sua morte, la Vecchia Signora ha voluto ricordare lo sfortunato difensore, dedicandogli un pensiero dal suo sito internet:

Un altro anno è passato. Un altro anno senza Andrea Fortunato.

Di anni da allora ne sono passati davvero parecchi, ma il popolo bianconero ancora ricorda la vicenda umana di questo ragazzo originario della Campania, che sognava di ripercorrere le orme dei grandi terzini del passato e di sfondare nel mondo del calcio.

Dopo Como e Pisa, Andrea Fortunato approdò al Genoa, dove riuscì a mettersi in mostra per l’intera stagione con prestazioni di alto livello, condite con la soddisfazione del gol che permise ai rossoblu di salvarsi all’ultima giornata. Ma il palcoscenico del calcio era ormai illuminato in attesa della giovane promessa, che l’anno successivo arrivò a vestire la maglia della Juventus.

Di lì a poco arrivò la convocazione e l’esordio in nazionale per quel ragazzo che pian piano vedeva la realizzazione dei sogni. Nella Juventus Andrea si rese protagoniste di prestazioni brillantissime, ma ad un certo punto il rendimento cominciò a scendere ed arrivarono puntuali le contestazioni della curva. Nessuno poteva immaginare quello che sarebbe accaduto di lì a poco, quando in seguito ad un controllo si scoprì che Fortunato era affetto da una forma di leucemia linfoide acuta.

I tifosi furono “costretti” a scusarsi, ma Andrea in quel momento aveva altri pensieri e – pur abbattuto per la diagnosi – tentò in tutti i modi di restare attaccato alla vita. Subì due trapianti parziali di midollo, venne sottoposto ad un ciclo di chemioterapia e tornò convocabile per una partita di campionato. Ma la tragedia era dietro l’angolo ed una polmonite lo stroncò il 25 aprile del ’95. Toccante il messaggio letto durante i funerali dal capitano della Juve Gianluca Vialli:

Ti credevamo invincibile. In questi undici mesi sei stato un esempio per noi, per come hai saputo affrontare problemi veri, non quelli legati a semplici vittorie o sconfitte, con coraggio e serenità, forza e determinazione. Ti abbiamo voluto bene, ti portiamo nel cuore. Speriamo che in cielo tu possa correre ancora dietro ad un pallone. Onore a te, fratello Andrea Fortunato.

Ciao Andrea!

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