Inter, la verità di Gasperini

di Redazione 1

Gasperini rompe il silenzio ad un paio di settimane dall’esonero da allenatore dell’Inter e racconta la propria verità davanti ai microfoni della trasmissione Rai 5 minuti di recupero. Della sua avventura sulla panca dei nerazzurri si è parlato molto, spesso anche a sproposito, come quando si sospettava che i giocatori gli giocassero contro per convincere la società a cambiare tecnico. Ma il Gasp non ci sta e difende strenuamente i suoi ragazzi:

Sulla squadra si son dette tante cose, ma escluderei i giocatori per onestà nei loro confronti, anche perché mi hanno sempre dato grande disponibilità. Il problema è che non eravamo pronti, tanti giocatori erano rimasti fermi l’anno scorso e abbiamo avuto un agosto molto difficoltoso. Ma per impegno e serietà i giocatori sono sempre stati da ringraziare. Io e la società, invece, abbiamo fatto una brutta figura.

Tutta colpa della difesa a tre, difficile da interpretare per una squadra abituata a giocare in modo diverso? Per Gasperini un ruolo importante nella partenza sbagliata dell’Inter l’ha avuto la sfortuna:

Ho allenato tanti anni e per me l’aspetto tattico non è mai stato un problema. Forse il mio sistema di gioco non era condiviso dalla società e non dimentichiamo che a Palermo siamo stati anche sfortunati. Ci sono stati alcuni episodi che potevano andare diversamente e che potevano portare a risultati diversi. La stessa cosa vale per la partita contro la Roma, ma le critiche sono sempre state eccessive.

In effetti al buon Gasp non è stato permesso di lavorare con tranquillità, come è accaduto invece a Luis Enrique della Roma, tanto per fare un esempio. Il tecnico spagnolo è stato difeso a spada tratta dal club, mentre Gasperini non ha mai sentito l’appoggio di Moratti & Co.:

In quel momento nessuno ha preso posizione nei miei confronti a dimostrazione che forse non c’era convinzione e c’era un po’ di scetticismo, ma con il presidente non ci sono mai stati problemi. Lui ama moltissimo la sua squadra, le sue dichiarazioni non hanno mai secondi fini. Però se dice che preferisce che la difesa giochi in un certo modo o che deve giocare Pazzini per Milito, beh non è che parli uno qualunque, quindi qualche problema crea.

Problemi che Ranieri al momento sembra non avere.

[Photo Credits | Getty Images]

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