Le verità di Zidane, dalla testata al doping

di Redazione Commenta

Un’immagine che ha fatto esultare milioni di italiani, l’ultima di Zinedine Zidane su un campo di calcio da professionista. Quel 9 luglio 2006 doveva segnare il suo addio al mondo del pallone e mai nessuno poteva immaginare di dover assistere ad una scena tanto triste. Non che gli italiani si augurassero di regalargli la gioia più grande nel momento dell’addio, ma un applauso finale per la sua lunga e gloriosa carriera forse lo avrebbe meritato.

Così non fu, purtroppo per lui. Colpa di uno spilungone che ha osato offendere l’onore della sua famiglia, provocando una reazione esagerata e fuoriluogo da parte del campione francese, che, a distanza di due anni, torna sull’argomento e ammette le proprie responsabilità:

Ho chiuso la carriera su un’immagine molto triste, non è stata una bella fine. Per fortuna ho fatto altro prima e con questo mi salvo un po’. Anche se sono stato insultato, la mia reazione non era giustificata. Ma la provocazione andrebbe punita. Non sento ingiustizia, ma non era la cosa da fare.

E’ la confessione dell’ex fantasista sulle pagine di Le Parisien, nel corso di un’intervista che ha toccato diversi temi, tra i quali la questione del doping:

Il doping è una brutta cosa, ma a Torino prendevamo creatina, che era proibita in Francia, ma non in Italia. Non penso fosse pericolosa.

E poi ancora sul futuro. Subito dopo il suo ritiro dalle scene si era parlato di diverse proposte arrivate dai campionati più ricchi del mondo (economicamente parlando):

Il campo mi mancherà sempre. Ma sono arrivato a un’età in cui bisogna fermarsi. Non chiudo la porta in faccia a nessuno. Tornerò nel calcio, è sicuro. È quello che so fare meglio. Ci sono tante cose che potrei fare, non so ancora cosa. Può essere che tra dieci anni vi dica: ho voglia di allenare. Ma oggi no.

Ed infine, c’è spazio per una stilettata ai suoi detrattori, Petit e Rothen, autori di due libri al veleno sull’ex numero 10 dei Bleus. Il suo compagno di nazionale lo ha accusato di impegnarsi solo nelle occasioni facili, mentre l’altro dice di essere stato insultato da Zizou durante una gara di Champions tra Real e Monaco. Per loro Zidane ha una sola risposta:

Quante volte ho incontrato Petit e Rothen dopo che ho smesso di giocare? Se sei una persona onesta, franca e leale, vieni da me e mi dici le cose guardandomi negli occhi. Ma Zidane fa vendere…

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