Giampiero Boniperti: bianconero a vita

di Redazione 3

Avremmo dovuto dedicargli una pagina un paio di giorni fa, in occasione del suo ottantesimo compleanno, ma abbiamo voluto aspettare oggi, per inserire il suo nome nella rubrica della domenica sui grandi campioni del passato.

Stiamo parlando di Giampiero Boniperti, strepitoso attaccante bianconero degli anni ’40-’50, prima che dirigente e presidentissimo della Juventus.

Una vita professionistica vissuta interamente con la maglia della Vecchia Signora cucita addosso, sin dal primo campionato in cui riuscì a giocare solo 6 gare (segnando però 5 reti). Aveva solo 19 anni, ma il suo destino era già scritto. L’anno successivo nessuno si permise di toglierlo dalla formazione titolare e lui ripagò tanta fiducia, vincendo la classifica cannonieri, davanti al grande Valentino Mazzola, con ben 27 reti.


Arrivarono poi due scudetti in tre anni e il non disprezzabile record dei 100 gol segnati in serie A prima ancora di compiere 24 anni. Poi anni difficili per il club bianconero, a causa del potenziamento delle avversarie, che riuscivano sovente ad avere la meglio. Ma Giampiero faceva sempre la sua parte, mettendo a segno decine e decine di reti e inanellando prestazioni sublimi.

Intanto il suo ruolo sul campo era cambiato: non più centro dell’attacco bianconero, ma esterno, in grado di illuminare il gioco e di concludere all’occorrenza. E così, grazie anche all’apporto fondamentale di Sivori e Charles, la Juventus conquistò altri tre scudetti (e fanno 5 per Boniperti).

Il terzo di questa serie e dodicesimo per il club bianconero, fu l’ultimo nella carriera di calciatore di Giampiero Boniperti, che decise di regalare le scarpe al magazziniere, dando ufficialmente l’addio al calcio giocato.

Aveva 33 anni e ancora tanto da dare al mondo del pallone, dopo i 182 gol segnati nelle sue 462 presenze in maglia bianconera, ma ormai pensava di aver esaurito le pile e di non poter più garantire il proprio apporto alla causa.

Di lì a poco comincìò la sua carriera da dirigente, sempre all’interno della Juventus, fino a diventare Presidente. Ed anche in questa nuova veste ha saputo regalare ai tifosi numerose soddisfazioni, portando la Vecchia Signora ai vertici del calcio Europeo: 9 scudetti, Coppa Uefa, Coppa delle Coppe, Coppa dei Campioni, Coppa intercontinentale e Supercoppa Europea.

Una vera bandiera per il club bianconero, sia da giocatore che da presidente. Auguri Giampiero, vero Signore del calcio italiano!

Commenti (3)

  1. Caro Giampiero, ci siamo visti l’ultima volta al Mauriziano, ti ricordi, l’anno scorso, eri con tua moglie? Sto ascoltando Prima Pagina, sono le 8.00, ed ti esprimo tutta la mia ammirazione per il tuo articolo letto da Piero Sansonetti : contro il razzismo a tutto campo. La Juventus oggi dovrebbe vergognarsi, un club così prestigioso, una bandiera del calcio Italiano, amata da tanti italiani, che si comporta facendo ricorso. Ma ricorso di che cosa? Il suo altolocato, sprezzante e presuntuoso Presidente dovrebbe vergognarsi lui, e chiedere scusa a Tutti gli Italiani. Chi pensa di essere? Anche io sono Balottelli, ho la faccia nera, ma di rabbia per questa Italia sempre più razzista. Io non stimo Ahmadinejad e le sue mani insanguinate di odio, di razzismo, ma anche da noi ci sono molti che la pensano come lui. I Talebani sono tra di noi, soprattutto negli stadi di calcio, inutile cercarli a Kabul. Facciamo pulizia in casa nostra. Guai al razzismo che ha insanguinato il mondo. Guai all’imbecillità della folla. Non facciamo gli ipocriti. Pensa ai nostri bambini come stanno crescendo. Vogliamoci bene, caro Giampiero, stiamo lontani dai razzisti. Fatti risentire, la tua è una voce molto forte. Un caro abbraccio. Sono con te. Michele Sequenzia -Torino.

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