Trezeguet dice addio alla nazionale

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Probabilmente il flop clamoroso della Francia agli scorsi Europei ha un artefice esterno. Era David Trezeguet, da sempre nel giro della nazionale, che era stato escluso dall’unico allenatore che non lo ritiene necessario, Raymond Domenech. Un’eliminazione precoce avrebbe, a rigor di logica, dovuto far dimettere o licenziare il tecnico francese, aprendo così la strada al ritorno dello juventino in maglia Bleus (come tra l’altro chiedeva il pubblico).

E invece queste previsioni si sono avverate solo a metà. La Francia effettivamente ha deluso le aspettative, ma a questo crollo non è corrisposto l’addio di Domenech. Anzi, il tecnico transalpino è stato addirittura confermato da tutto lo staff della Lega Calcio francese, e anche da Michel Platini. E allora la decisione è stata obbligata: Trezeguet saluta per sempre la nazionale.


O almeno finchè rimarrà Domenech. Dopo 66 gare con la maglia col galletto e 34 reti fatte, un trattamento di questo tipo non se lo meritava proprio. Anche perchè il ritiro dalla nazionale a soli 31 anni sembra prematuro, visti anche i nomi dei sostituti (Anelka e Gomis su tutti). A lui la Francia deve la conquista dell’Europeo del 2000, quando un suo gol ci strappò il sogno di portare a casa il nostro secondo trofeo continentale. Ha vinto anche il mondiale nel ’98 ed è arrivato secondo a quello del 2006, quando proprio un suo rigore sbagliato ha condannato alla medaglia d’argento i transalpini, unica macchia in una carriera strepitosa.

“Il brutto Europeo e la conferma dell’allenatore mi inducono a questa decisione irrevocabile. Vedo un calcio diverso da come lo vedono in Francia. Gli Europei sono stati molto negativi, ma quello che mi ha dato più fastidio è stata la conferma di Domenech. In questo momento vengono prese decisioni più politiche che calcistiche e non si rispetta l’opinione pubblica che era favorevole a me”.

Con una dichiarazione così sarà difficile tornare indietro. Anche perchè si nota come l’astio tra calciatore e allenatore è più marcato di quello che ci si vuol far credere (Domenech si è sempre difeso dicendo che, siccome Trezeguet è del segno della bilancia, questo segno non porta bene in campo internazionale in un periodo in cui gli allineamenti dei pianeti non sono favorevoli). Una scusa un pò troppo lieve per degli interessi così forti.

Non sappiamo cosa effettivamente sia successo tra i due, ma sentire frasi come “La decisione di continuare con un allenatore che evidentemente non si è mostrato all’altezza evidentemente è stata decisiva nella mia scelta, è meglio che io lasci una volta per tutte la nazionale” fa capire che difficilmente ci ripenserà. Buon per i tifosi juventini che avranno Trezegol tutto per loro.

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