Palermo-Parma 3-1: fotogallery

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Foto: AP/LaPresse

Il Palermo si riscatta dalla brutta figura rimediata contro il Napoli (gol beffa di Maggio in pieno recupero) e si ripropone tra le prime della classe, battendo un Parma volenteroso, ma sicuramente inferiore sul piano tecnico. E dire che i gialloblu avevano cominciato con il piede giusto, andando in rete quando il cronometro segnava il 7′ del primo tempo. A strappare applausi era stato il difensore Lucarelli, lesto a raccogliere di testa un calcio d’angolo e ad infilare Sirigu.

Il Palermo non riusciva a reagire e per tutto il primo tempo si perdeva in azioni di poco conto, mentre gli ospiti sfioravano il raddoppio con Angelo, svelto ma poco preciso al minuto numero 36. La prima frazione di gioco illudeva il Parma, ma le gare terminano al 90esimo e c’era ancora spazio per diverse emozioni di lì al triplice fischio finale.

Nella ripresa Delio Rossi indovinava la mossa, mettendo in panca l’inamovibile Pastore e gettando della mischia Pinilla. Al nuovo entrato bastavano sei minuti per raddrizzare il risultato, prima di servire a Miccoli l’assist per la rete del 2-1. E prima della fine delle ostilità c’era spazio anche per la rete di Kasami, quando ormai il cronometro segnava il minuto numero 89.

Il Palermo sale dunque a quota 26, mentre il Parma resta ancorato a 18, a distanza di sicurezza dalla zona calda della classifica. Delio Rossi si gode la vittoria e spiega la partita a due facce dei rosanero:

Le due facce del Palermo? Avevamo ancora la testa a Napoli… Nel primo tempo non abbiamo giocato dal Palermo e mi è dispiaciuto perché c’erano i presupposti per farlo. Il Parma ha giocato bene, meritava anche il secondo gol. Nel secondo tempo poi abbiamo reagito bene e portato a casa i tre punti. Da allenatore a volte si devono fare delle scelte: certe volte indovini, altre volte no. Dopo Napoli c’era delusione e dovevamo vincere per ritrovare stimoli e modo di interpretare il calcio. L’ingresso di Pinilla? Pastore ci ha tirato fuori tante castagne dal fuoco, ma forse sente la pressione, ha giocato i Mondiali, ha sempre giocato ed ha sempre fatto la differenza. Dispiace toglierlo, però un allenatore deve fare delle scelte.

Una scelta ben ripagata.

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