La Fifa non ha mai voluto interferenze nel calcio da parte della politica, ma stavolta si sta per passare dalla diplomazia allo scontro aperto. Tutto è nato dalla decisione del Presidente della Repubblica nigeriano, Goodluck Ebele Jonathan, di sospendere per due anni la sua nazionale da qualsiasi competizione, amichevoli comprese, per riorganizzarla dopo il flop dell’ultimo Mondiale e farla tornare più forte di prima per la prossima coppa d’Africa.
Un flop nemmeno tanto terribile, visto che la nazionale di Lagerback ha perso contro l’Argentina (e ci sta), immeritatamente contro la Grecia, dopo una partita dominata e rovinata da un’espulsione, e pareggiato contro la Corea del Sud una gara che meritava di vincere. Eppure al Presidente questa uscita prematura non è andata giù, ed ha deciso di ritirare la sua squadra, mandando su tutte le furie la Fifa.
La Federazione guidata da Blatter si è immediatamente opposta a tale scelta, ed oggi ha inviato un ultimatum: i nigeriani hanno 48 ore di tempo per fare marcia indietro. Se ciò non verrà fatto, la nazionale sarà sospesa fino a data da destinarsi. Una decisione forte, che potrebbe far del male ad una nazione già messa in ginocchio dalla povertà e dalla criminalità, e che aveva nel calcio una delle poche valvole di sfogo della propria frustrazione.
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