Prandelli: ma quale Roma… Dopo la Viola vado in pensione

di Redazione 1

Giusto ieri Il Giornale aveva lanciato un’idea suggestiva, vedendo dei benefici in un eventuale scambio di panchine tra Roma e Fiorentina. Oggi arriva una sorta di risposta (non sappiamo quanto voluta) da parte di uno dei diretti interessati. A parlare è Cesare Prandelli dalle pagine della Gazzetta dello Sport, in un’intervista che sa di giuramento eterno alla causa viola.

E’ vero che l’allenatore potrebbe cambiare panchina in futuro, ma non in senso strettamente calcistico. Se proprio volete vederlo sedersi su un’altra panca, dovrete accontentarvi di quella dei giardini pubblici:

Sa dove mi vedo dopo la panchina della Fiorentina? Al parco, a godermi il sole, la vita, quel che non ho fatto. E in pensione…

Una pensione che poteva arrivare in anticipo, viste le critiche ricevute da una parte della stampa, che lo avevano quasi convinto a mollare tutto e a lasciare il grande progetto messo in piedi insieme ai Della Valle. Ma Prandelli vuole vincere e vuole farlo proprio su quella panchina, sebbene spesso i giornali si divertano a darlo in partenza verso club più ambiziosi e blasonati:

Quando ho rinnovato è perché sapevo di avere una proprietà straordinaria, una piazza che ama il calcio come nessuna, un progetto col quale si può vincere. E noi vogliamo vincere. Insieme. Io sono sicuro: resterò qui fino a quando ci sarà questa proprietà. Fra noi c’è un rapporto veramente importante, e parlando con loro ho capito che hanno voglia di fare le cose con serietà. Per vincere.

Vero è che Prandelli ha portato la Fiorentina tra le grandi del calcio italiano, ma è vero anche che in molti  rimproverano alla squadra di non essere capace di fare quel salto di qualità necessario per vincere:

E’ una sciocchezza. Sono 4 anni di continuità. Ricordiamoci, come dice Corvino, della differenza di budget fra noi e le grandi. E che quando togli per anni la Champions a squadre titolate magari dai fastidio. Non parlo di complotti, ma di fastidio.

La chiusura è dedicata ai progetti per il futuro, che può essere ricco di soddisfazioni, a patto che l’ambiente si dimostri paziente e fiducioso:

Wenger, che ha operato una rivoluzione, ha citato la Fiorentina come qualcosa di nuovo. L’Arsenal ha cambiato da tempo: ha vinto tanto? No, serve pazienza. Prenda la Samp di Vialli-Mancini: ha pianificato, è cresciuta, ha vinto. Questo è il percorso. Si può fare.

Non ci resta che attendere… In bocca al lupo!

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