Cristiano Ronaldo diventa imprenditore ed inventa il Ronopoli

di Redazione 1

foto: sky.it

Cosa fanno i calciatori quando hanno tanti milioni da gestire? C’è chi li spende in feste e festini, chi apre un ristorante (di solito a fine carriera), chi addirittura acquista una squadra. Ma quando i soldi diventano veramente tanti, tanto vale farli fruttare da vero imprenditore, ed è quello che sta tentando di fare Cristiano Ronaldo, il calciatore che al momento può disporre di introiti maggiori al mondo.

La sua prima, famosa, spesa è stata comprare una lussuosa villa a sua madre per farla uscire dal brutto quartiere dove ha cresciuto lui e gli altri figli. Da quel momento in poi è stato un continuo investire, fino all’ultima “pazzia“, e cioè acquistare un intero albergo, in stile Bill Gates: vado, mi piace, lo compro. L’hotel, secondo i bene informati, dovrebbe essere in una delle zone più prestigiose vicino Madeira, sua città natale molto famosa per il turismo portoghese. Costo 9 milioni di euro. Nemmeno tanti se pensiamo che lui è in grado di guadagnarli in pochi mesi considerando ingaggio e sponsor.

Per la precisione non sarà proprio nella città di Madeira, ma appena vicino, sull’isola di Porto Santo. Ma la Ronopoli, così anno soprannominato questa mania i suoi compagni parafrasando il famoso Monopoli, non finisce qui. Infatti pare che gli investimenti di CR7, a parte che nelle auto lussuose (dopo il famoso incidente con la Ferrari pare sia stato visto in sella ad una Porsche) fossero destinati anche alla boutique di sua sorella e in altre 4 case.

Una di queste è nel Cheshire ed è valutata alla modica cifra di 4,5 milioni di euro, un’altra in Portogallo del valore di 6,8 milioni più altre due a Lisbona e Madeira. Siamo sicuri che almeno a lui il mutuo a tasso variabile non avrà dato molto fastidio, ma soprattutto siamo sicuri che i suoi investimenti non siano finiti qui. Basti pensare che oggi compie solo 24 anni, così prospettando per lui almeno altri 8-10 anni con questi guadagni, c’è il rischio che diventi uno degli imprenditori più importanti al mondo.

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