L’ex portiere Gianello, già sotto i riflettori da diversi mesi per presunte partite truccate, ha deciso di collaborare con gli inquirenti. Ieri ha ricevuto l’avviso di chiusura delle indagini, con tanto di reato di concorso in frode sportiva, insieme all’ex calciatore Silvio Giusti (ha militato nel Chievo più di dieci anni fa e si è ritirato nel 2003), ed ha deciso di dire tutto ciò che sa ai magistrati.
Secondo il racconto fatto da Gianello, ci sarebbe una partita che si è tentato di truccare. Si tratta di Napoli-Sampdoria del 16 maggio 2010, in cui avrebbero dovuto vincere i doriani, e nella cui combine lui cercò di tirare dentro anche Cannavaro e Grava. I due compagni si rifiutarono di aderire alla combine, ma non denunciarono l’accaduto, e questo rientra nel reato di omessa denuncia che può costare fino ad un anno di squalifica. Se gli inquirenti dovessero accertare che la partita è stata effettivamente truccata, il Napoli rischierebbe la squalifica dall’Europa League.
La situazione di Gianello e del Napoli è comunque alleggerita perché è stata chiesta l’archiviazione per tutte le altre partite sospette (quelle contro Parma, Lecce e Inter), e dunque resta da capire se soltanto quella contro la Sampdoria è stata effettivamente combinata. Risolta anche la situazione dei fratelli Cossato e di altri calciatori di campionati minori per cui si è chiesta l’archiviazione.
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