Calciomercato, tra i club più spendaccioni d’Europa ci sono Juve e Inter

di Redazione Commenta

Si dice che in Italia i campioni non vengano più perché i club di Serie A non spendono più molto. Sarà, ma non sembra che la situazione europea sia tanto migliore. Alla fine del calciomercato è il momento di tirare le somme e nella top 10 dei club che hanno speso di più ce ne sono anche due italiani, Juventus ed Inter.

Nella classifica però le prime posizioni sono facilmente individuabili. Al primo posto non potevamo non trovare il Paris St. Germain che come tutte le squadre in cui arrivano gli sceicchi, spendono e spandono allegramente. Dopo i quasi 200 milioni spesi lo scorso anno dal City, questa volta in vetta ci si è fermati ad “appena” 145 milioni di euro. Per intenderci è quasi quanto hanno speso tutti i club di A messi insieme.

CONCORRENZA RUSSA – Alla corte di Ancelotti infatti sono arrivati Ibrahimovic, Thiago Silva, Lavezzi e Lucas Moura, giusto per citare i quattro acquisti più costosi. Ma non sono gli unici. Al secondo posto della classifica dei club più spendaccioni del 2012 troviamo il Chelsea che conferma la sua tendenza annuale a spendere un centinaio di milioni di euro. Quest’anno ne hanno spesi esattamente 100 tra i vari Hazard, Oscar, Moses, ecc. Un gradino sotto si attesta lo Zenit Sanpietroburgo che con gli acquisti di settembre, Hulk e Witsel, è arrivato quasi a 90 milioni.

Fuori dal podio il Bayern Monaco che si è dilapidato per acquistare Javi Martinez (costato 40 milioni), per un totale di 70, seguito da Tottenham, Manchester United e Manchester City, solo settimo, che hanno speso circa 65 milioni di euro. All’ottavo e nono posto troviamo le italiane, con la Juve che tra i vari Giovinco, Asamoah, Isla e compagnia ha speso 52 milioni di euro, mentre l’Inter ingaggiando Palacio, Handanovic e gli altri acquisti dell’era Stramaccioni ne ha spesi 46. Chiude la graduatoria l’Arsenal con 43 milioni di euro. Assenti del tutto Real Madrid (che ha acquistato solo Modric per 43 milioni) e Barcellona che sono in crisi con i conti e nei prossimi anni rischiano di passarsela male.

Photo Credits | Getty Images

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