Sneijder: “Eravamo così forti!”

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Foto: AP/LaPresse

Wesley Sneijder ha rilasciato un’intervista all’Equipe che è un po’ un amarcord per il suo anno perfetto passato all’Inter, e che gli ha consentito di entrare nella rosa dei favoriti per succedere a Lionel Messi nel palmares del pallone d’Oro FIFA.

Sneijder ricorda gli inizi della sua avventura milanese. Arriva il giovedì e sabato scende subito in campo per il derby:

Al di là del risultato (4-0) giocammo benissimo. Sentii subito che organizzazione aveva l’Inter in tutti i reparti. Ognuno giocava per gli altri. Quanto eravamo forti! Dopo una settimana, ho detto a mia moglie: ‘questa è una squadra’. E alla fine abbiamo vinto tutto.


Per l’olandese, senza Mourinho

non avremmo conquistato il triplete. Un anno con lui, vale dieci anni con qualcun altro.

Per spiegare il suo pensiero usa un aneddoto:

Ho un figlio di quattro anni dal mio primo matrimonio che vive con la madre, nei Paesi Bassi. Dopo due mesi di competizione con partite ogni tre giorni, avevamo finalmente una pausa di una settimana. Avremmo dovuto allenarci tutta la settimana. L’allenatore mi ha chiesto come mi sentivo. Gli ho risposto che andava tutto bene, ma mi ha detto: ‘sono sicuro che tuo figlio ti manca. Prendi quattro giorni e va a vederlo’. E’ un dettaglio, ma quando sono ritornato a Milano, ero pronto a rompere tutto per lui.

Il nuovo allenatore del Real ha cercato di farlo tornare a Madrid. Ma gli è andata male.

Non voglio tornare in un club che mi ha trattato in questo modo. Non posso fare come se non fosse successo nulla. Per me, Madrid è la preistoria. Non giocherò mai più nel Real.

Per quanto riguarda il pallone d’Oro

so di avere una possibilità di vincerlo. Ma non ci voglio pensare troppo

perché è come vincere

il jackpot di un lotteria.

Chi sono i favoriti?

Per me, tutti si gioca tra me, Andrés Iniesta e Xavi Hernández. Il vincitore fa parte di questo trio.

Alla domanda su chi voterebbe Sneijder non esita a rispondere:

Per me.

Non resta che aspettare poco più di un paio di mesi per vedere se ha ragione.

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