Massimo Oddo e le aste per beneficenza

di Redazione 1

Ci sono tanti modi per fare beneficenza: organizzare feste con raccolta fondi, scrivere libri (vedi le barzellette di Totti), farsi fotografare per un calendario, strappare direttamente un assegno ed altri mille modi che permettono di aiutare chi è meno fortunato.

E poi c’è chi usa la propria popolarità come garanzia di affidabilità, dedicando gran parte del suo tempo libero ad un’iniziativa non certo originale, ma parecchio redditizia.

Era l’aprile 2004 quando Massimo Oddo, difensore del Milan e della Nazionale ha deciso di raccogliere tutti i vari cimeli sportivi che aveva in casa, a mo’ di collezione personale, e di farne una sorta di mercatino su e.Bay, con tanto di asta.
Sembrava un’idea inflazionata ed invece il successo dell’iniziativa è andato sin dall’inizio oltre le migliori aspettative, tanto che in meno di quattro anni è riuscito a vendere più o meno 2500 oggetti.


Collezionisti e non, tutti attenti alle aste settimanali di Massimo che mette a disposizione degli internauti appassionati magliette, calzoncini e gagliardetti, ma anche oggetti bizzarri come ad esempio le forbici usate per tagliare i capelli a Camoranesi nella Finale dell’ultimo Campionato del Mondo e che hanno fruttato ben 700 euro. Non male vero?

L’originalità degli articoli unita alla puntualità nelle consegne ha reso il difensore tanto credibile da farlo salire al primo posto in questo genere di iniziativa, permettendogli di raggiungere il 99,6% di credibità.
Ogni settimana nuovi cimeli da mettere all’asta: dalle maglie dei più famosi campioni a quelle dei meno conosciuti, che comunque attirano pubblico e portano soldi nelle casse.

Il guadagno mensile medio è di 10.000 euro, anche se si raggiungono delle punte stratosferiche in occasione della vendita di veri e propri pezzi da collezione. Pensate che la maglia che Kakà indossava nella finale di Atene, firmata da tutti i compagni e da Silvio Berlusconi, ha fruttato da sola la cifra record di 4300 euro. Ci sono poi anche esempi negativi con offerte irrisorie, ma quello dipende molto dall’umore del tifoso: una maglia di Dida ultimamente ha fruttato solo 131 euro ed è logico se pensate alle recenti papere del numero uno rossonero.

L’iniziativa comunque merita attenzione e si prefigge lo scopo di accumulare sempre più materiale anche non strettamente calcistico (solo qualche giorno fa c’erano on line i pass di tutti i calciatori rossoneri a Yokohama, con cifre che sfioravano i 700 euro).
Che dire? Pur di fare beneficenza va bene tutto, anche degli inutili pezzi di carta, che però possono permettere a qualcuno di vivere un po’ meglio.

Bravo Massimo, un vero campione di generosità!

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