De Laurentiis e le tre sorelle

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Foto: AP/LaPresse

Aurelio De Laurentiis durante la conferenza di stampa per la presentazione del prequel del ciclo dei film di Amici Miei, si è lanciato in un capolavoro di cerchiobottismo, in cui ha sparato pure su una squadra morta – la Juventus.

L’inizio del presidente del Napoli è soft:

Non dobbiamo mica vergognarci di essere al terzo posto. Io ho sempre detto che ambisco alla quinta posizione, perché il nostro è un progetto di crescita graduale. Siamo in serie A da appena 4 anni, non siamo radicati come altre società.


Poi parte l’attacco:

Il Napoli è una realtà che dà fastidio, come Palermo, Lazio e Roma. Se il campionato lo debbono fare solo tre squadre, allora se lo facciano tra di loro. Noi giocheremo con le altre 17 e poi chi vince i rispettivi campionati darà vita ad uno spareggio. Sembra che qui esistano 17 cenerentole e 3 genoveffe.

Il riferimento al Milan e all’Inter è chiaro, visto il numero di favori a loro accordati, più difficile capire cosa possa centrare la Juventus, che in quest’anno solare non ha avuto nemmeno l’ombra di un vantaggio arbitrale – più diversi torti compreso il gol annullato contro il Napoli. Ma tant’è quando si attacca si punta a sparare grosso:

Certo, poi c’è pure chi è salito in A insieme al Napoli, ha fatto meno bene di noi l’anno scorso e adesso sta nuovamente peggio di noi, perché il calcio non è un’operazione matematica.

Strano l’atteggiamento del patron del Napoli, perché dopo le sparate arriva la frenata. Ce l’ha con le grandi squadre del nord ma non con gli arbitri:

Non ho nulla contro gli arbitri, altrimenti non dovrei iscrivere la squadra al campionato. Possono fischiare bene oppure sbagliare, capita. E’ sempre stato così e sarà sempre così, finché non modificheremo in maniera sostanziale il mondo del calcio e ci sarà la moviola in campo. Anche se nel dare-avere arbitrale siamo in credito, dobbiamo rispettare le regole e mantenere la calma.

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