Ancora problemi finanziari per la Roma

di Redazione Commenta

Tempi duri per la Roma. I guai finanziari sembrano non finire mai. Dopo lo scandalo del 2003 delle fidejussioni false, che portò la società capitolina al rischio fallimento, la famiglia Sensi riuscì, con uno sforzo molto personale, a salvare il salvabile, privandosi di beni di famiglia per coprire i debiti.

Due anni dopo i debiti passarono da 72,8 a solo 1,6 milioni di euro, ma con un monte ingaggi da pagare di 25,4 milioni di euro, era a rischio la licenza Uefa.
Con le cessioni dell’hotel Cicerone, della tenuta di Leprignana, del palazzo WFP e del Corriere Adriatico, oltre che quella del calciatore Antonio Cassano, la società giallorossa sembrava aver risolto i problemi economici.

A distanza di due anni la società sembrava in salute, dato che riusciva finalmente a fare utili grazie alle entrate di Mediaset, Sky e della Champions, ma la sfortuna sembra non voler abbandonare i Sensi.
Le cessioni degli scorsi anni hanno portato la holding di famiglia ad indebitarsi per 343 milioni di euro, che diventano 370 nel complesso, compresi interessi e affini. La Italpretroli (di cui Franco Sensi è l’azionista di maggioranza) è in forte perdita, e la Unicredit gli ha dato 3 mesi per presentare un nuovo dettagliato piano di risanamento.


Le opzioni sono solo 2, o privarsi di altre aziende di famiglia, valutate nel complesso intorno ai 200 milioni di euro, e quindi non sufficienti, oppure privarsi della Roma, unica tra le società dei Sensi in attivo, grazie all’accordo per 65 milioni di euro fatto con Mediaset e la cessione del leasing su Trigoria.
Il problema è che per la società giallorossa c’è anche una questione affettiva, e il presidente non vorrebbe privarsene, se non cedendola ad un altro imprenditore che possa mantenere la squadra ai livelli in cui è adesso. Preferibilmente dovrebbe essere italiano.
L’unica possibilità concreta però proviene da un fondo americano per cui sta trattando Jeff Slack, ex manager dell’Inter, che sembrerebbe intenzionato a presentare un’offerta tra pochi mesi. E allora per i Sensi, dovendo scegliere tra il fallimento e il cuore, sarà difficile dire di no.

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