Juve, che batosta!

di Redazione Commenta

E va bene che si tratta di tornei estivi senza significato, ma 4 gol dal Milan non sono facili da digerire. Il trofeo Luigi Berlusconi va al Milan, e questo non è tanto un problema. I guai a dire la verità sono due per i bianconeri. Il primo è la difesa a dir poco disastrosa (è vero pure che in porta non c’era il miglior portiere del mondo, ma Chimenti prima e Manninger poi); il secondo è Chiellini.

Un problema al ginocchio dopo uno scontro a centrocampo con Gattuso nel primo tempo lo fa uscire anzitempo dal campo in barella con una smorfia di dolore non molto incoraggiante. Si sospetta una distorsione ai legamenti, ma per i tempi di recupero ancora non possiamo essere precisi.


E poi ci sono le belle notizie, tutte per il Milan. La squadra che più di tutte ha dovuto maledire la sfortuna affrontava la gara con mezza rosa indisponibile, tanto che l’unico attaccante in campo era il 18enne Paloschi, che comunque non ha sfigurato. Non fanno tanto sorridere i 4 gol, quanto la compattezza di gioco e quello spirito di squadra che non sembrava fosse tanto elevato. Positiva anche la prova di Seedorf, che senza i fuoriclasse in campo si erge a faro milanista, centro di tutte le azioni, e di Jankulovski, terzino sempre bistrattato, ma autore di una buona partita sul piano tattico e di un gran gol, quello che ha sbloccato la gara.

La cronaca della partita racconta una Juve arrembante nella prima parte e un Milan molto timido che gioca di rimessa. La scossa la dà Amauri che al ventesimo sblocca la gara, ma l’arbitro Rizzoli gli annulla il gol per un fuorigioco che non c’è. Questa azione sveglia il Milan che si lancia in avanti e nel giro di 5 minuti segna due volte: la prima con un gran tiro del ceco che coglie colpevolmente fuori dai pali Chimenti e la seconda con un colpo di testa di Ambrosini dimenticato dalla difesa che colpisce indisturbato ad un metro dalla linea di porta. Nella Juve gioca solo Del Piero che ci prova su punizione in tutti i modi, ma Abbiati è attento.

La ripresa è il solito film già visto. Le squadre vengono rivoluzionate e i calciatori in campo sono quasi tutti nuovi. Bene gli juventini, composti da Under 20, che riescono finalmente a segnare grazie al giovane Pasquato con un bel gol. Molto bene anche per il Milan, in cui rientra Inzaghi e va subito in rete con un gol fotocopia di quello di Ambrosini (la difesa juventina è tutta da rifare), e poi consegna l’assist ad Ambrosini per la doppietta personale. Il Milan non è l’Artmedia, ed evidentemente Ranieri se n’è accorto troppo tardi.

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