Calcio scommesse, Signori e Colantuono contestano le squalifiche

di Redazione 2

Foto: AP/LaPresse

Mano pesante del procuratore federale Stefano Palazzi nei confronti di alcune società e di molti protagonisti del calcio italiano, nell’ambito della vicenda denominata scommessopoli, che sta infuocando l’estate nostrana. Tra i club maggiormente colpiti c’è l’Atalanta, penalizzata di sette punti e privata del suo capitano, Cristiano Doni, per tre anni e sei mesi (l’equivalente di una squalifica a vita, considerando i 38 anni del calciatore) e di Thomas Manfredini per tre anni.  La prima reazione alla richiesta di Palazzi arriva dall’allenatore degli orobici, Stefano Colantuono, che parla di un vero e proprio massacro:

Noto che il massacro mediatico sta continuando. Siamo tartassati, anche sui giornali di stamattina ho letto di pene esemplari e roba simile. Ma a quelli che sembra stiano aspettando la nostra morte dico: la A, se la volete, provate a conquistarvela stravincendo il campionato di B come abbiamo fatto noi. Gambe e piedi sono sul campo, ma la testa è per forza sempre lì. I miei giocatori meritano solo un plauso per la professionalità, l’impegno e l’abnegazione che continuano a metterci nonostante tutto.

L’Atalanta non ci sta a passare per la squadra che ha aggiustato i risultati e corrotto gli avversari per giungere in Serie A e vuole dimostrare di essere pulita e di aver meritato l’accesso al palcoscenico più luminoso del calcio italiano. Ma i nerazzurri non sono gli unici a lamentarsi per le richieste del procuratore federale Stefano Palazzi. Ad alzare la voce ed a gridare per l’ennesima volta la sua innocenza c’è anche Beppe Signori, uno dei volti più noti coinvolti nella vicenda del calcio scommesse. Per l’ex attaccante della nazionale sono stati chiesti cinque anni, più preclusione, più un anno e sei mesi di squalifica in continuazione. Ma lui si difende attraverso una nota:

La richiesta della Procura Federale, per quanto coerente con l’infondato atto di deferimento, non tiene conto di tutte le intercettazioni che abbiamo prodotto con la memoria difensiva di ben settanta pagine. Io non ho portato teoremi ma prove oggettive che dimostrano, senza alcun dubbio, che non può far parte di un’associazione che si fondava su contatti diretti, chi, come me, non ha mai fatto nè ricevuto una telefonata. Sono fiducioso come sa essere solo chi è davvero innocente.

Inutile dire che non finisce qui e che le scorie delle polemiche continueranno per mesi e mesi.

 

Commenti (2)

  1. Ma volete capire che l’Atalanta non e’ stata penalizzata!!!!questa di oggi e’ solo la richiesta di Palazzi…ma purtroppo x voi non sara’ lui a giudicare…

  2. @ Paolo angioletti:
    L’Atalanta non è stata ancora penalizzata ed occorrerà attendere le decisioni definitive. Nell’articolo però si parla spesso di “richieste del procuratore Palazzi” e non si spera certo che i nerazzurri vengano massacrati per reati che non hanno commesso. La speranza è che la tua squadra – se è veramente pulita – riesca a dimostrarlo.

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