Serie A 2011/2012: conosciamo l’Atalanta

di Redazione Commenta

Prima di presentare l’Atalanta, che per ordine alfabetico sarebbe dovuta essere la prima squadra del nostro elenco, abbiamo voluto attendere il secondo grado di giudizio della Giustizia Sportiva perché questo cambia molto. A seconda infatti se fosse stata condannata o prosciolta, l’Atalanta si sarebbe potuta muovere sul mercato, e la “mazzata” arrivata ieri non farà altro che rendere tutto più difficile.

Certo, non è una tragedia, molte squadre con 6 punti di penalizzazione si sono poi salvate, ma a pesare sarà il fattore psicologico e, soprattutto, l’assenza di capitan Doni, uno di quelli che fanno la differenza nonostante i 38 anni. Questa spada di Damocle ha anche condizionato il mercato nerazzurro che, come vedremo, è stato davvero scarno.

Proprio di questa mattina è arrivato l’annuncio dell’ingaggio di Denis, attaccante discreto che per la salvezza va più che bene, ma a parte lui, se escludiamo gli arrivi di Masiello, Moralez e Lucchini, non ci sono stati altri movimenti in entrata (a parte i ritorni dai prestiti), mentre in uscita si registrano le partenze di Troest, Radovanovic, Defendi, Basha, Ceravolo e tantissime altre comproprietà cedute.

La formazione titolare però non ne risentirà molto, visto che dovrebbe rimanere più o meno la stessa dello scorso anno. Colantuono dovrebbe scegliere il 4-4-2 con Consigli in porta, una linea difensiva composta da Masiello, Capelli, Lucchini e Peluso; un centrocampo con Padoin e Schelotto sulle fasce, Carmona e Barreto centrali, con un attacco composto da Denis ed il neoarrivato Moralez che dovrebbe prendere il posto di Doni o, in alternativa, affiancare all’argentino una punta vera e propria come Marilungo o Tiribocchi.

La rosa dell’Atalanta non è niente male e, a parte la panchina corta in difesa, appare abbastanza completa. Bisognerà vedere come la società si muoverà in conseguenza della penalizzazione e come si potrà cambiare il gioco di una squadra che aveva in Doni il suo fulcro principale. L’obiettivo non può che essere la salvezza, e partendo dal -6 sembra un’impresa quasi impossibile, ma nel calcio tutto può succedere.

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