Maradona, le ragioni dell’addio alla nazionale argentina

di Redazione 3

Menzogne e tradimenti. Può sembrare la trama di una soap opera, ma è la vera vicenda (o presunta tale) di Maradona sulla panchina della nazionale argentina. Ieri l’ufficializzazione della sua esclusione, oggi ne arrivano anche le motivazioni direttamente dalla bocca del Pibe de Oro in conferenza stampa.

Secondo l’ormai ex ct, ci sono delle responsabilità che provengono direttamente “dall’alto” che portano l’albiceleste a non superare mai i quarti di finale da 20 anni (guardacaso, l’ultima nazionale a farcela fu proprio quella con lui in campo nel 1990), e dunque questa figura va ricercata in Julio Grondona, capo della Federcalcio argentina, responsabile di avergli “mentito” durante la sua avventura in Sudafrica.

El Pibe non è entrato nei particolari, ma probabilmente il problema riguarda l’ormai famosa lista di collaboratori che voleva al suo fianco, e che Grondona inizialmente aveva accettato per poi rifiutarla all’ultimo momento come pretesto per liberarsi di lui. Ma più di tutti, Maradona ce l’ha con Carlos Bilardo, suo collaboratore dal 2008 e manager delle nazionali. Secondo lui

Quando eravamo in lutto (dopo l’eliminazione, ndr) tramava dietro le ombre per tradirmi

e chiunque gli succeda, se avrà a che fare con lui, avrà gli stessi problemi. Non le manda a dire dunque Maradona, e non vorremmo essere nei panni del suo successore, vista l’aria che tira in questo periodo a Buenos Aires.

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