Ibrahimovic: per Mourinho avrei ucciso

di Redazione Commenta

Foto: AP/LaPresse

Da buon giramondo (o mercenario?) di allenatori ne ha avuti molti, ma Zlatan Ibrahimovic resta particolarmente attaccato al nome di Josè Mourinho. Lo svedese affida le proprie “confessioni” ad Eurosport, in un’intervista che tocca diversi aspetti della sua carriera:

Se non hai qualcuno che ti motiva, non sei portato a lottare ed è per questo che esistono gli allenatori. Per Mourinho avrei ucciso per le motivazioni che mi ha dato, per come mi ha stimolato. Con l’altro c’era il calcio ma un allenatore deve adattare il suo gioco ai calciatori che ha, specie se ne ha comprato uno per 70 milioni di euro. E se l’ha comprato non l’ha comprato per lasciarlo a guardare gli uccelli sugli alberi.

“L’altro” naturalmente è Pep Guardiola, nome mai pronunciato da Ibra durante l’intervista:

Nel Barcellona ho capito come nel calcio le cose possono cambiare velocemente. Il mio problema lì è stato un uomo, e cioè ‘il filosofo’. Io non avevo problemi con nessuno, non c’è nessuno che può dire che ho fatto qualcosa di male e nei primi sei mesi era tutto eccezionale, andava tutto molto bene ma poi è successo qualcosa, anche se non so che cosa. Sto ancora aspettando una risposta, ma fatto sta che dopo i primi due mesi del 2010 non mi ha parlato più.

Di qui i continui mal di pancia dell’attaccante, che alla fine ha chiesto ed ottenuto di tornare a Milano, per giocare con la maglia di coloro che un tempo erano i nemici giurati. Un tradimento bello e buono, ma anche una scelta ponderata per approdare in una squadra dove può giocare da primadonna:

Non posso parlare male dell’Inter perché lì ho vissuto momenti fantastici, ma storicamente credo che il Milan sia un club più importante. Quando sono arrivato qui mi è stato un presentato un progetto che ruota attorno a me e mi sono state promesse tante cose su cui si sta lavorando.

Una promessa nella quale il Barça non poteva impegnarsi, visto che lì di stelle di prima grandezza ce ne sono in quantità industriale e Zlatan era solo uno dei tanti.

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