Balotelli: Mourinho è un maleducato

di Redazione Commenta

Foto: AP/LaPresse

Insieme hanno vinto tutto quello che c’era da vincere, ma tra i due non è mai corso buon sangue. L’uno giovane e ribelle, convinto di avere mezzi superiori a quelli dei suoi coetanei (e non solo) e per questo nel diritto di fare il buono ed il cattivo tempo in campo e fuori; l’altro padre-padrone che stabilisce le regole e ne pretende il rispetto. Balotelli e Mourinho, due caratteri forti, che spesso hanno contribuito a creare tensioni, con Supermario costretto il più delle volte a rimetterci in termini di panchine, tribune e partite saltate.

Alla fine della scorsa stagione hanno preso strade diverse, inseguendo il successo lontano da Milano, ma la lontananza non ha placato gli animi ed ora il giovane ribelle punzecchia l’antico maestro dalle pagine di Extra Time:

Mourinho è il miglior allenatore del mondo, ma come uomo deve ancora imparare l’educazione e il rispetto.

Che lo Special One non sia sempre comportato come un gentleman nella sua esperienza italiana non è un mistero, ma appare quantomeno curioso che a parlare di rispetto ed educazione sia proprio Balotelli, uno che non ne ha mai dimostrato nei confronti di allenatore, squadra e tifosi. Ma le pillole di saggezza dell’attaccante del City non si esauriscono qui. Supermario ne ha anche per Berlusconi, che recentemente ha definito Cassano il miglior talento del calcio italiano:

Berlusconi si sbaglia o conosce poco Balotelli.

Quanto al miglior giocatore della Serie A, Balotelli non ha dubbi, indicando in Ibrahimovic il più forte in assoluto. E il Pallone d’Oro dato a Messi? Qui Mario si ricorda di aver giocato nell’Inter e “sposta” il trofeo nella bacheca di Sneijder. La conclusione è riservata alle previsioni sulla vittoria dello scudetto:

D’istinto dico Milan. Se rifletto un po’ dico: però l’Inter mi ha dato tanto. Se ci penso ancora decido: spero che vinca il Napoli. Mi piacerebbe molto giocare con Cavani.

Già, sarebbe davvero una gran coppia, ma chissà come reagirebbe De Laurentiis ai suoi innumerevoli colpi di testa.

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