Il Lippi furioso e la sua croce

di Redazione Commenta

Il titolo di Campione del Mondo non basta a ripararlo dalle critiche, perché nel calcio, è risaputo, la riconoscenza è prossima allo zero. Marcello Lippi, però, non è disposto a scendere a compromessi e da buon toscanaccio qual è, difende la sua idea, rispondendo a tono a chi si permette di giudicare le sue scelte.

Inutile tornare sull’argomento, inutile insistere con le domande: Cassano non fa parte dei piani del ct, né ora né in futuro. Meglio rassegnarsi e lasciar correre, per evitare che la polemica ci accompagni da qui al prossimo mondiale (e manca un anno abbondante).

Lui fa spallucce e va avanti per la sua strada, dicendosi anche disposto a subire le critiche altrui, ma poco propenso a stare al gioco di certi giornali che hanno ricamato molto sull’accoglienza che riceverà l’Italia in quel di Bari, terra natale di Fantantonio. Il ct è indignato (tanto per usare un eufemismo) per il clima che va preparandosi e nella conferenza stampa di oggi pomeriggio ha tuonato contro un certo tipo di giornalismo.

Ogni ct ha la sua croce. Ognuno è libero di sponsorizzare il giocatore che vuole, è normale che ci siano pressioni da parte della stampa e dell’opinione pubblica. Questo non mi dà fastidio. Quello che mi dà invece molto, molto, molto fastidio è il clima creato da qualche giornale per la gara di mercoledì a Bari con l’Irlanda. L’accoglienza che riceverò la vedremo, intanto dico a queste persone che ci comporteremo di conseguenza.

Questo il Lippi-pensiero alla vigilia di due gare che potrebbero risultare determinanti per il cammino azzurro in vista del mondiale sudafricano. Vietato sbagliare e farsi distrarre da polemiche sterili che non portano da nessuna parte. Vero è che tutti vorremmo ammirare in maglia azzurra il Cassano che fa faville nel campionato italiano e ci piacerebbe pure sapere il motivo dell’esclusione.

Ma la nazionale in questo momento ha bisogno di supporto e siamo certi che anche i baresi capiscano la situazione, al di là dell’assenza dell’idolo di casa. Poi il tempo ci dirà chi ha ragione, ma per ora Forza Azzurri!

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