Impraticabilità del terreno

di Redazione 1

Foto: AP/LaPresse

Impraticabilità del terreno

Secondo il regolamento, non basta che il campo di calcio abbia le caratteristiche regolamentari di dimensioni e attrezzature per poter dare avvio ad una partita. Esistono anche alcune situazioni in cui un terreno che sia considerato regolamentare, non sia sufficiente a garantire il corretto svolgimento di una gara. In questo caso si parla di impraticabilità del terreno di gioco.

La decisione sulla possibilità o meno di giocare spetta all’arbitro designato per la partita, il cui giudizio è insindacabile. Per poter stabilire se un terreno di gioco è praticabile, il direttore di gara deve effettuare un sopralluogo, all’ora in cui era previsto l’inizio della partita, insieme ai capitani delle due squadre, dopo la normale identificazione dei 22 calciatori.

L’arbitro, sempre in presenza dei due capitani delle squadre, può constatare anche prima dell’ora esatta dell’inizio della partita la praticabilità del campo, e se le condizioni per giocare non sopraggiungono entro l’ora di gioco, è anche possibile evitare l’identificazione dei calciatori e dichiarare la partita rinviata. In un solo caso è possibile che una società o una lega possano rinviare la gara senza il parere dell’arbitro, ed è facendo pervenire per tempo la richiesta scritta di rinvio della gara per motivi debitamente accertati.

Le cause che possono portare alla sospensione o al rinvio della partita sono:

  • Neve o fango quando il pallone non rimbalza;
  • Ghiaccio, quando in più zone del campo ci sono strati di terreno o neve ghiacciati, tanto da rendere pericoloso il gioco;
  • Pioggia, quando il pallone non rimbalza o se vi sono troppe pozzanghere per garantire lo svolgimento corretto della gara;
  • Vento, se troppo intenso tanto da rendere impossibile tenere fermo il pallone;
  • Nebbia o oscurità, quando non è possibile vedere una porta dalla parte opposta del campo.

Se l’arbitro pensa che si possa trattare di impedimenti temporanei, può sospendere la partita e riprenderla alcuni minuti più tardi; se invece ritiene che la situazione non si possa recuperare in breve tempo, può rinviare la gara.

In questo caso, o se la gara non è mai iniziata, per regolamento bisogna recuperarla il giorno successivo, a meno che l’impraticabilità del terreno non persista, sempre previa valutazione da parte del direttore di gara, o se una o entrambe le squadre sono impegnate in una gara infrasettimanale, o se ci sono altri motivi da valutare per casi di violazione di giustizia sportiva. Nel caso dell’interruzione della gara, la partita dev’essere ripresa, anche se il giorno dopo, dall’esatto minuto in cui è stata interrotta. Se la gara non si può disputare il giorno successivo, le due società devono accordarsi per decidere il giorno in cui disputare i minuti della partita rimanenti, entro 15 giorni dal provvedimento.

[Fonte: Aia-Figc]

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